SAN BIAGIO DI CALLALTA (TREVISO) - Si stanno spegnando le speranze di poter riabbracciare Andrea Montagner, il 37enne di Sant'Andrea di Barbarana rimasto coinvolto in un gravissimo incidente sabato pomeriggio sul Piancavallo in provincia di Pordenone.
SITUAZIONE IRREVERSIBILE
La conferma è arrivata ieri sera dall'ospedale di Udine: non ci sono più segnali di attività cerebrale da parte del 37enne, dunque la sua situazione è irreversibile. In serata è cominciata la serie di monitoraggi, della durata di alcune ore, per portare a compimento tutto l'iter. La famiglia di Andrea, papà Berto, mamma Paola e il fratello Enrico, che vivono da sempre a Sant'Andrea dove sono molto conosciuti anche nell'ambiente parrocchiale, ha saputo fin da subito che la vita dell'uomo era appesa a un filo e sabato erano corsi al suo capezzale. La speranza non è mai venuta meno, specie quando domenica sembrava che vi fosse stato un barlume di movimento. Purtroppo è stata un'illusione momentanea, scontratasi contro il dramma di una condizione ormai irrecuperabile.
LA TRAGEDIA
La tragedia che ha colpito i Montagner è cominciata sabato, mentre Andrea era impegnato in una delle sue più grandi passioni: quella per la moto. In sella alla sua Triumph era andato in Friuli per una gita con alcuni amici, un sabato da passare in compagnia sulle due ruote. Stavano scendendo dal Piancavallo, allineati, quando lo hanno visto perdere improvvisamente il controllo della moto. La comitiva si trovava all'interno di una galleria in località Castaldia. Una galleria che dal lato del precipizio è aperta e delimitata da colonne di cemento. Proprio contro una di queste è andata a schiantarsi la Triumph. Andrea è caduto violentemente a terra, senza più rialzarsi. Gli amici avevano subito allertato i soccorsi, i medici si erano precipitati e dopo averlo stabilizzato lo avevano trasferito all'ospedale di Udine. Da subito la situazione era parsa disperata. Andrea era stato ricoverato in terapia intensiva, monitorato minuto per minuto. Per una giornata tutta San Biagio aveva sperato, ma ieri è arrivato il tremendo verdetto. La notizia si è diffusa in paese e tra gli amici del 37enne. Anche la parrocchia di Sant'Andrea ha voluto manifestare la propria vicinanza ai parenti della vittima, come pure ha fatto il sindaco Alberto Cappelletto. Le campane della chiesa parrocchiale hanno suonato a lutto. Gli organi di Andrea, che lavorava come elettrotecnico alla ditta Lafert con sede a San Donà di Piave (Venezia) saranno espiantati per andare a salvare tante altre vite.