«E' un ragazzo di colore, l'autista tira dritto» Mamma denuncia. L'Actv: non risulta

Venerdì 2 Marzo 2018 di Elena Filini
Una fermata dell'autobus lungo il Terraglio
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MOGLIANO - Di fronte all'indifferenza generale, di fronte ad un atto ai miei occhi inequivocabile e incredibile, non credo di dover stare in silenzio. Qui si parla di civiltà. Cosa che quell'autista non ha certo dimostrato». S.C. è la madre di un ragazzo di sedici anni. Come ogni giorno intorno alle 13 lo aspetta a casa. Solo che verso le 12.45 arriva una telefonata. È il figlio che le racconta di essere stato lasciato alla fermata successiva rispetto alla consueta. Il motivo? L'autista di linea ha tirato dritto vedendo che ad attendere il pullman c'era un ragazzo nero.
«È salito Mogliano centro, sull'autobus 8E in direzione Treviso come ogni giorno. Dovendosi fermare alla successiva seconda fermata, schiaccia l'apposito pulsante, l'autobus rallenta, sta per fermarsi ma quando il conducente si accorge che a terra aspettava una persona di colore, riaccelera non fermandosi». La donna spiega che a nulla sono valse le proteste del ragazzo. 

«L'autista non ha dato alcuna spiegazione, e lo ha fatto scendere alla fermata successiva. Mio figlio è stato costretto a farsi a ritroso un chilometro e mezzo sul Terraglio, in una giornata come ieri in cui ha anche nevicato. E quel che peggio, di fronte all'indifferenza generale degli altri passeggeri». 
La donna è salita in macchina e non solo ha recuperato il figlio lungo la strada. Si è fermata a raccogliere anche il ragazzo, un operaio che smontava dal turno in fabbrica e stava tornando a casa a Zero Branco. «Abbiamo riaccompagnato il ragazzo, peraltro italiano a tutti gli effetti - conferma la donna - Ritengo questo comportamento incivile: non solo perchè mio figlio ha dovuto tornare a casa lungo una strada a percorrenza intensa sotto la neve a rischio della propria incolumità. Ma soprattutto per l'azione deplorevole di aver semplicemente ignorato l'esistenza del ragazzo che attendeva l'autobus. Un comportamento così incivile non può assolutamente passare sotto silenzio».

S.C. ritiene che si sia trattato di un'azione discriminatoria a tutti gli effetti. «Ho chiesto sia a mio figlio sia al ragazzo quali siano state le loro sensazioni. Entrambi mi hanno detto che è stato palese: quando l'autista si è accorto che alla fermata c'era un ragazzo di colore ha tirato dritto». Il ragazzo di origini africane non conosceva nè la donna nè il figlio. Si può immaginare il suo stupore quando li ha visti accostare l'auto per offrirgli un passaggio con una giornata come quella di ieri.

«Non ho fatto nulla di sensazionale - ribadisce la donna- sono convinta che si debba spezzare questa catena di indifferenza: sono atti gravissimi. E mi stupisco che nessuno su quell'autobus abbia detto un parola». Non è possibile che l'autista abbia avuto una disattenzione? «Se così fosse si sarebbe quantomeno spiegato con mio figlio. Invece, alla sua richiesta di spiegazioni, muro di gomma». La donna ha subito inviato una segnalazione ad Actv Venezia.

La società di trasporti ha cercato, nel pomeriggio, di risalire all'identità dell'autista al lavoro sulla corsa dell'8E. «Abbiamo verificato con gli autisti che sarebbero potuti essere su quel bus, ma non risulta alcun episodio del genere» fa sapere l'azienda in serata. Ma S.C. sembra decisa ad andare fino in fondo. È decisa ad andare dai carabinieri e valuterà l'ipotesi di una denuncia. «Mi auguro sia possibile un confronto - conclude- parlare di tolleranza e di integrazione non ha senso se accadono ancora episodi di questo tipo».

    
Ultimo aggiornamento: 17:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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