Voleva fare l'attrice: violentata al provino dal finto regista

Venerdì 14 Agosto 2020 di Serena De Salvador
Voleva fare l'attrice: violentata al provino dal finto regista
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TREVISO - Poco più di vent'anni, nata e cresciuta nell'hinterland della Marca e con un'aspirazione: sfondare nel mondo dello spettacolo. È trevigiana una delle vittime del quarantenne C.M., accusato di ripetute violenze sessuali ai danni di giovani aspiranti attrici. Lo hanno arrestato ieri i carabinieri della compagnia Roma Parioli guidati dal comandante Alessandro De Venezia, anch'egli trevigiano. Il quarantenne, italiano, spacciandosi per regista e produttore cinematografico pubblicava a Roma annunci per fantomatici provini per film e serie televisive inesistenti. Otto gli episodi contestati, ma si teme che le sue prede possano essere molte di più e per questo alcune di quelle già emerse ne stanno cercando altre attraverso un gruppo Facebook.

L'INDAGINE
L'inchiesta è nata a inizio anno dopo una serie di querele sporte da giovani ragazze. Tutte denunciavano fatti pressoché identici: quell'uomo, i provini, l'appartamento in cui lui le molestava e violentava. Gli inquirenti tra febbraio e luglio hanno messo in piedi una capillare indagine coordinata dalla procura che ha permesso di inchiodare il quarantenne alle sue gravissime responsabilità. I terribili racconti delle vittime, otto ragazze tra i 18 e i 29 anni, oltre a coincidere sono stati estremamente precisi e hanno permesso di ricostruire il modus operandi del sedicente regista. A quanto emerso l'uomo non ha alcun impiego stabile nel mondo del cinema, ma in gioventù vi avrebbe ricoperto delle limitate mansioni specie nella zona del Frusinate. L'indagine ha permesso non solo di provare gli otto episodi contestati, ma anche di dimostrare come il quarantenne si sia reso responsabile delle violenze carnali pure nel periodo del Coronavirus. Anche in piena emergenza sanitaria infatti ha continuato a promuovere i finti casting e adescare le giovani vittime, riprendendo a incontrarle e molestarle anche una volta finito il periodo di serrata. Il timore è che tali comportamenti possano essersi ripetutamente verificati anche nel passato, motivo per il quale le indagini proseguono e il Gip del tribunale di Roma ha disposto che l'uomo fosse arrestato e trasferito in carcere a causa della sua pericolosità.

GLI ABUSI
La sua tecnica era accuratamente collaudata. Su siti internet specializzati pubblicava annunci di provini per cercare giovani attrici, fingendosi il presidente della società FT Production. Prometteva partecipazioni a show televisivi come Uomini e donne, a programmi ancora inediti (e del tutto fittizi) e a film come Miele amaro, anch'esso una sua invenzione. Specificava le caratteristiche richieste alle candidate, che talvolta venivano cercate anche minorenni a partire dai 15 anni. Quando le ragazze si facevano avanti dava loro un primo appuntamento in un ufficio che affittava per l'occasione, in modo da carpire la loro fiducia facendo credere di lavorare davvero in quel mondo. A quel punto scattava la trappola: un secondo incontro, stavolta alle fermate della metropolitana di piazza Bologna o piazza Annibaliano. Da lì le prelevava in auto portandole in vari appartamenti dove consegnava loro fantomatici copioni e le invitava a recitare insieme a lui alcune scene particolarmente esplicite. Eccolo avvicinarsi sempre più con il pretesto del provino, fino ad allungare le mani e usare violenza sulle ragazze che, terrorizzate e talvolta rinchiuse nell'abitazione, non potevano sottrarsi. Se, cominciando a intuire quanto accadeva, provavano a tirarsi indietro lui le rimbeccava: «Fa parte del lavoro di attrice, ti rifiuti? Allora evidentemente non sei tagliata per questo mestiere, non ci servi» diceva loro. Solo una volta consumate le molestie le lasciava andare, pronto a ricevere la prossima vittima. Gli episodi negli ultimi mesi sono aumentati in numero e violenza, tanto che uno degli ultimi emersi ha visto una ventenne costretta a subire un rapporto sessuale completo contro la sua volontà. A fronte della gravità del quadro probatorio fornito dai carabinieri del gruppo specializzato nei reati di genere, il Gip ha disposto la carcerazione.
Ultimo aggiornamento: 16:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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