Morta a 23 anni nello schianto contro un platano, Della Pietra: «Sono troppi e pericolosi, vanno tagliati»

Mercoledì 27 Aprile 2022 di Maria Elena Pattaro
La Volkswagen Polo distrutta dopo l'impatto contro un platano: nello schianto è morta Samira Fakihi, 23 anni
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SPRESIANO «Troppi platani: se ce ne fossero di meno qualche vittima probabilmente si sarebbe salvata. Se ne potrebbero abbattere alcuni, piantando altri alberi in zone meno trafficate. Manca anche un autovelox fisso a fare da deterrente per chi sfreccia a velocità folli». In una parola troppo pericoloso. Così Marco Della Pietra, sindaco di Spresiano, descrive il tratto della Pontebbana in cui lunedì all’alba ha perso la vita Samira Fakihi, 23 anni. La ragazza di Mareno di Piave è morta sul colpo nello schianto contro un platano mentre in auto con altri tre amici tornava da una serata in discoteca. Era l’unica della comitiva a non indossare la cintura.

Un dettaglio che ha fatto la differenza tra la vita e la morte. La tragedia di lunedì ha riacceso i riflettori sulla sicurezza lungo la Pontebbana, in particolare sul rettilineo di Spresiano. 


DA ABBATTERE

Già lunedì il primo cittadino si era detto pronto a tornare in Prefettura con la richiesta di installare un rilevatore fisso di velocità, cose che gli era stata negata nel 2016. Ma anche a incontrare Anas per confrontarsi sulle modalità di messa in sicurezza del tratto. Ora allarga il discorso anche ai platani che costeggiano la carreggiata: «Il loro taglio forse avrebbe risparmiato qualche vita. Sarebbe opportuno creare delle vie di fuga». Come? Diradando “il filare” secondo Della Pietra così da rendere meno probabile centrarne uno in caso di fuoriuscita. Per poi ribilanciare la quota verde mettendo a dimora altre piante in punti meno insidiosi per la viabilità. Ferma restando l’importanza della sensibilizzazione e della prevenzione. «Qui gli automobilisti corrono troppo - dice il sindaco -. I dati forniti dalla Provincia negli anni scorsi restituivano una fotografia preoccupante: una media di 30 veicoli al giorno che entravano a Spresiano a 130 chilometri orari. Non è accettabile. Bisogna fermare le stragi sulle strade. E se toccare il portafoglio della gente installando un autovelox fisso significa salvare vite umane, ben venga: siamo pronti a farlo». 


CONDUCENTE SOBRIO

Anche la Volkswagen Polo con a bordo i quattro giovani correva parecchio, oltre il limite dei 70 all’ora, fissato nel rettilineo in base alle prime ricostruzioni fatte dalla polizia stradale. La Procura di Treviso ha aperto un fascicolo per omicidio stradale, che vede come unico indagato A. T. M., 21enne guineiano residente a Santa Lucia di Piave che guidava la Volkswagen Polo. Il ragazzo era sobrio al momento dello schianto: l’alcol test ha dato esito negativo. Si fa strada dunque l’ipotesi del colpo di sonno o della distrazione. Si attendono ora gli esiti dell’esame tossicologico per escludere che il conducente fosse sotto l’effetto di sostanze. La vettura su cui viaggiavano i quattro amici appartiene al pare di uno di loro: del 21enne colombiano W. R., residente a Santa Lucia che quella sera era seduto accanto al conducente. Mentre Samira e l’amica J. F. 23 anni, di Pieve di Soligo, erano sedute dietro. Il gruppetto aveva passato la serata in una discoteca di Jesolo (Venezia). Alle 5.40 stavano percorrendo la Pontebbana, in direzione Conegliano, per tornare a casa. Poco prima dello stabilimento Fassa Bortolo, la Polo ha centrato il platano per poi rimbalzare sulla carreggiata. Samira muore sul colpo, gli altri restano feriti, nessuno in pericolo di vita. Quinta di cinque fratelli, abitava con la famiglia, di origini marocchine, in una casa popolare di via Conti Agrusti. Ora l’intera comunità di Mareno la piange. 

Ultimo aggiornamento: 07:20 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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