Ragazza accoltellata. Gli amici non credono alla rapina: «Non può aver colpito a caso, proprio nell'unico giorno in cui Marta era da sola»

Mercoledì 24 Marzo 2021 di Serena De Salvador
Ragazza accoltellata. Gi amici non credono alla rapina

MOGLIANO VENETO - «Non può essere stata una rapina casuale. Veniamo a camminare qui da vent'anni, è un posto sicuro. Lunedì è stata una delle rare volte in cui nessuno di noi è andato con Marta ed ecco cosa è successo. Lei adesso rischia di morire». Gli occhi sono gonfi di lacrime e la voce trema nelle gole degli amici più stretti di Marta Novello. Diventa però ferma nell'assicurare che fra la 26enne e il suo aggressore di 15 anni deve essere successo qualcosa: «Non erano amici, non abbiamo mai parlato di quello che per noi non era altro che un ragazzino del quartiere. Però non può aver colpito a caso, proprio nell'unico giorno in cui era da sola e per di più poco lontano da casa.

Cosa sia successo solo loro lo sanno: forse ha cercato di approcciarla, forse l'ha spaventata e lei ha cercato di allontanarlo. Ma 23 coltellate alla schiena non sono un raptus. Non sono un caso. E ora lui dovrà spiegare e pagare per quello che ha fatto».


I DUBBI

La ragazza, accoltellata alle 17 di lunedì mentre faceva jogging in via Marignana nelle campagne di Mogliano Veneto, lotta per la vita nella terapia intensiva del Ca' Foncello. Vi è arrivata in condizioni gravissime, dopo essere stata pugnalata con furia disumana sul fondo della canaletta lungo la strada, dove il suo aggressore l'ha spinta e ha infierito fino a quando alcuni operai di passaggio lo hanno sorpreso e hanno dato l'allarme. Lei ha anche cercato di difendersi, tanto da riportare ferite anche al viso e alle mani. Una rapina finita male, è stata la prima ipotesi dei carabinieri. A cui però stentano a credere parenti e amici della giovane. «Non aveva nulla con sé, cosa poteva rubarle? si sono sfogati dopo aver appeso uno striscione sul luogo della tragedia . E poi non si esce di casa per andare a rapinare dei runner in una zona del genere, frequentatissima. Con un coltello da cucina per giunta». Il 15enne, ora in arresto nel carcere minorile di Santa Bona con l'accusa di tentato omicidio, sarebbe infatti partito dalla sua abitazione della vicina frazione di Marocco, a pochi metri dalla casa di Marta, con un coltellaccio da cucina e in sella a una mountain bike. «Impossibile pensare che sia uscito per rapinare qualcuno a caso in quella zona aggiungono gli amici . Evidentemente voleva qualcosa da Marta. Cosa? Non ne abbiamo idea. Certamente si conoscevano di vista, come tutti qui. Ma nemmeno a me ha mai fatto confidenze su di lui, sul fatto che potesse averla contattata o approcciata in qualche modo» aggiunge la migliore amica.

LE REAZIONI

La famiglia Novello è chiusa nel silenzio e nel baratro del dolore e dell'apprensione. Il papà Luigi è l'ex presidente del quartiere Marocco, la mamma Chiara lavora nel Veneziano. Con loro a casa c'è anche il figlio 19enne, in attesa di notizie sulle sorti di Marta. Una ragazza brillante, da sempre studiosa e rimasta legatissima alla compagnia di amici del paese anche durante gli anni degli studi universitari che l'avevano portata a Padova, per specializzarsi in mediazione culturale, e poi in Spagna per l'Erasmus. Era fresca di laurea e questo periodo di lockdown lo trascorreva a casa, in via Salvo D'Acquisto. Nella frazione tutti la conoscono, anche perché ha sempre partecipato alle attività sociali e organizzate dalla parrocchia, di cui anche la mamma è volontaria. «Non sappiamo cosa sia successo, siamo straziati» si sono limitati a dire. La 26enne resta in condizioni critiche: i fendenti, tantissimi e violenti, le hanno trafitto la schiena e il busto. Alcuni le hanno anche perforato un polmone, tanta è stata la furia che il 15enne ha riversato sulla sua preda. «A camminare qui venivamo spessissimo aggiungono gli amici di una vita . Lei da appena una settimana aveva cominciato a uscire per correre. Ci aveva chiesto di andare con lei, ma per un motivo o per l'altro non potevamo ed è venuta da sola». Il senso di colpa esplode con un groppo alla gola nel gruppo di giovani, che quasi si sentono responsabili per non aver protetto Marta e che ora pretendono risposte sull'accaduto. La ragazza è stata operata e viene mantenuta sedata. La speranza è che possa presto risvegliarsi, riuscendo così a fornire anche la sua versione sull'aggressione.

Ultimo aggiornamento: 25 Marzo, 11:30 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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