Ragazza aggredita a Mogliano, Marta si ricorda il momento esatto in cui è stata accoltellata Foto

Giovedì 25 Marzo 2021
Marta si ricorda il momento esatto in cui è stata aggredita e accoltellata
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MOGLIANO VENETO - Marta Novello, la ragazza accoltellata in strada a Mogliano lunedì 25 marzo (il ritratto), sta meglio e ricorda il momento esatto dell'aggressione da parte del 15enne.

Sarà proprio lei, con tutta probabilità, a far luce sul movente che ha spinto il giovane compaesano ad accanirsi su di lei. 

Dimissioni venerdì o sabato

Se le condizioni di salute continueranno a migliorare, Marta Novello, che si è svegliata ieri, potrebbe uscire dal reparto di rianimazione dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso già domani o al massimo sabato. A dirlo è il direttore della funzione ospedaliera dell'Ulss 2 Stefano Formentini aprendo uno squarcio di ottimismo dopo le preoccupazioni per le sorti della 26enne, accoltellata tre sere fa mentre faceva jogging lungo una strada di campagna di Marocco di Mogliano da un 15enne in bicicletta.

L'aggressore, la Dad e il blackout

La giornata di domani sarà importante non solo per Marta ma anche per il suo aggressore, per il quale in mattinata è prevista l'udienza di convalida dell'arresto per tentato omicidio, alla presenza del suo legale di fiducia Matteo Scussat. Il ragazzino è ancora rinchiuso nel centro di prima accoglienza del carcere di Treviso. Dopo l'ultimo incontro in cella, l'avvocato gli ha chiesto «di prendersi del tempo per riflettere ed elaborare l'accaduto». «Quale che sia il movente e l'evento scatenante - si limita a dire Scussat - le modalità e le circostanze dell'azione fanno pensare ad un disagio, ad un disturbo profondo che andrà indagato». Anche per sua madre quanto compiuto dal figlio è ancora un mistero senza spiegazioni razionali. Ipotizza «che lunedì il suo cervello abbia avuto una sorta di blackout» e che la sua situazione di disagio sia da ricondurre al lungo periodo trascorso in dad. «All'inizio aveva buoni voti, poi è cominciata la didattica a distanza e lì è cambiato - continua - E da quando la squadra di calcio in cui gioca ha sospeso gli allenamenti, la situazione è peggiorata. E' come se, in mezzo a tutte queste restrizioni, non riuscisse a trovare un equilibrio».

Da pc e cellulare le verità sull'aggressore di Marta

 

Il movente

I Carabinieri proseguono le indagini seguendo un movente mai mutato in questi giorni. L'ipotesi, sulla scorta delle prove e delle testimonianze raccolte, è che l'adolescente abbia tentato una rapina, spinto dall'influenza di amicizie sbagliate. Per questo hanno sequestrato cellulare e il computer e stanno compiendo accertamenti sui coetanei che frequentava. Proprio dai messaggi gli investigatori stanno cercando di capire a cosa potessero servire i soldi che sperava di ricavare rapinando Marta.

Gli amici non credono alla rapina: «Non può aver colpito a caso, proprio nell'unico giorno in cui Marta era da sola»

Cosa ricorda Marta?

La giovane ieri sera è stata risvegliata dal coma farmacologico e ha potuto intrattenersi per qualche minuto con i genitori. È cosciente, parla con gli infermieri e risponde bene alle cure. Soprattutto ricorda con precisione il momento in cui è stata assalita alle spalle dal suo aggressore e la ventina di coltellate, alcune al volto, che l'hanno ferita gravemente. Non è escluso che nelle prossime ore le sue condizioni possano permettere ai Carabinieri di sentirla per raccogliere la sua testimonianza su quanto avvenuto.

Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 17:34 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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