TREVISO - Coldiretti Treviso e il Consorzio Agrario di Treviso e Belluno hanno depositato oggi alla Commissione europea, il dossier concernente l'opposizione contro la richiesta di protezione della menzione Prošek. «Nell'atto si sono voluti evidenziare una serie di vizi procedurali legati all'iter di ammissione della richiesta croata da parte della Commissione - spiega Giorgio Polegato, presidente Coldiretti Treviso e Consorzio agrario di Treviso e Belluno - Più precisamente, si è contestato come il tempo trascorso, ben 8 anni, tra la data di ricezione della domanda della Croazia e la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale violi, tra gli altri, i principi di legittimo affidamento, di buona amministrazione e di ragionevole durata del procedimento, così come individuati dai Trattati europei, con conseguente configurazione di una situazione di abuso del diritto».
«Nel merito, si è premessa l'importanza socio-economica del Prosecco e il forte legame che questo prodotto ha con il territorio veneto e friulano, legame che, come noto, a partire dal 2009, è riconosciuto anche a livello europeo con la denominazione di origine protetta - spiega Polegato - .
Per Polegato «il riconoscimento della menzione tradizionale Prošek è stato richiesto dalla Croazia, non solo per la tipologia di vino derivante da uve appassite, ma anche per altre diverse categorie di vino, tra le quali quelle del vino spumante e frizzante. Il messaggio dato è chiaro: riconoscere tutela alla menzione Prošek darebbe vita ad un grave precedente, in grado di minare le basi della normativa sui segni distintivi di qualità e, più in generale, della legislazione alimentare, pregiudicando tutte le eccellenze italiane ed europee».