Quarantena dalla Romania: a rischio la vendemmia sulle colline del Prosecco

Domenica 26 Luglio 2020 di Elena Filini
Quarantena dalla Romania: a rischio la vendemmia sulle colline del Prosecco
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TREVISO - Quarantena per chi proviene dalla Romania. Ma Coldiretti e Consorzi del Prosecco avvertono. «All'appello mancherà il 50% dei lavoratori stagionali. Vendemmia a rischio». Sarà un messe di passione sulle colline del Prosecco Superiore e dell'Asolo Montebelluna. Mentre nell'area della Doc la raccolta ormai avviene quasi completamente in modo meccanizzato, per i pendii collinari è essenziale la raccolta a mano. Quella garantita dai circa 5000 stagionali che ogni anni arrivano nella Marca a fine agosto per la vendemmia. Di questi la comunità più nutrita, con circa 1500 lavoratori, è quella rumena. L'annuncio dell'ordinanza firmata due giorni fa dal ministro Speranza che imporrà l'obbligo di quarantena a tutti i cittadini provenienti da Romania e Bulgaria rischia di mettere in grande sofferenza l'intero comparto viticolo. 

I consorzi: «Sbloccando i voucher, prendiamo italiani»

«PREOCCUPATI»
A lanciare l'allarme i consorzi del Prosecco e Coldiretti. «C'è diffusa preoccupazione - conferma Giorgio Polegato, presidente Coldiretti Treviso - la quarantena preventiva in entrata e in uscita rischia di bloccare tutti gli stagionali rumeni, che ad oggi rappresentano la manodopera più fidelizzata e qualificata C'è stato un corridoio umanitario di 15 mila persone provenienti dalla Romania alla fine di maggio per i lavori in agricoltura rimasto qui per tutta l'estate. Ma solo la provincia di Treviso ne richiede 5000. E ad oggi i conti non tornano». Il tema riguarda soprattutto il tessuto di aziende medio piccole che compongono la Docg del Prosecco Superiore. «Per tipologia, le aziende della fascia collinare più alta, dove è praticata la cosiddetta viticoltura eroica, tradizionalmente si appoggiano alla manodopera straniera stagionale, rumena principalmente, per la vendemmia. In genere dipendenti rumeni delle varie aziende richiamano i famigliari durante il periodo vendemmiale con un permesso di turismo o per la stagione. I lavoratori arrivano dopo ferragosto e si trattengono fino ad ottobre per la raccolta tardiva».

LE AGENZIE
Per garantire la copertura di manodopera nella provincia di Treviso esistono 100 agenzie e circa una decina di piccole cooperative, spesso gestite da coppie italo rumene. «Ho 70 famiglie bloccate nel distretto di Bachau che chiedono di venire a lavorare come ogni anno.

La Romania sta pagando con una crisi economica importante il post lockdown. Nel rispetto pieno delle norme di sicurezza chiediamo di studiare misure alternative, come tamponi», conferma Marika Dal Pos, titolare con il compagno Nicu Folga della cooperativa Borgo Sandri di Ormelle. «Bisogna risolvere in fretta la questione perchè la vendemmia non attende. E i dati meteo ci dicono che si inizierà con circa 10 giorni d'anticipo», avverte Giancarlo Moretti Polegato di Villa Sandi. «Il vero problema riguarda proprio le agenzie - chiarisce Fabio Biancolin, titolare di una cooperativa a San Polo di Piave - noi reclutiamo la manodopera dai distretti romeni. I lavoratori si dicono disposti a fare la quarantena ma chiedono di essere pagati. I viticoltori non intendono corrispondere la diaria per i giorni in cui il lavoratore non opera in campo. In mezzo ci siamo noi intermediari». I Consorzi chiedono di affrontare quanto prima il problema: «Il Governo sblocchi lo strumento dei voucher in modo che le aziende possano impiegare lavoratori italiani: cassintegrati, studenti, operatori del settore turismo rimasti a casa». 

Ultimo aggiornamento: 11:14 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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