Controlli in due aziende: sequestrati 7mila ettolitri di Prosecco Docg

Sabato 29 Settembre 2018
La vendemmia in una vigna
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TREVISO - Anche nel cuore dei vitigni del Prosecco si sofistica il vino. Lo hanno scoperto i carabinieri del Nas di Treviso che, nei giorni scorsi, hanno posto sotto sequestro migliaia di litri di vino, mosto e sostanze adulteranti, usate per aumentare la gradazione, per un valore complessivo di tre milioni di euro. A finire nel mirino due note aziende vitivinicole di Valdobbiadene e Refrontolo ispezionate dai militari dell’Arma con il supporto degli uomini dell’Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei prodotti agroalimentari (ICQRF), che hanno effettuato controlli incrociati.
 Nel corso degli accertamenti i carabinieri del Nas, guidati dal colonnello Vincenzo Nicoletti, hanno proceduto al sequestro amministrativo, in una prima azienda, di 440 ettolitri di mosto e vino nuovo in fermentazione Docg, tra cui Prosecco, che non erano stati inseriti nel carico dei registri prescritti. I sigilli sono stati quindi posti su circa 1.000 chili di zucchero di provenienza estera rinvenuti dai militari all’interno di un ricovero attrezzi della stessa azienda. Qui c’erano 40 sacchi del peso di 25 chili ciascuno: erano tutti privi delle indicazioni obbligatorie che servono per la tracciabilità del prodotto. Nell’azienda vitivinicola c’erano inoltre sostanze vietate a questo tipo di attività: 30 chili di acido tartarico e 3 litri di acido solforico oltre ad altri 12 vasi vinari, che contenevano 1.040 ettolitri di prodotti vinosi, che non erano stati comunicati all’Icqrf. Nella seconda azienda le quantità di vino sequestrate sono state addirittura maggiori: i sigilli amministrativi hanno riguardato 6.300 ettolitri di vino nuovo in fermentazione Docg, non assunti in carico nel prescritto registro, 1.000 chili di zucchero di provenienza estera, anch’esso senza le indicazioni necessarie a garantirne la tracciabilità, nascosti in un veicolo aziendale nascosto in un parcheggio nel fondo agricolo annesso alla ditta, e ulteriori sacchi vuoti (2 da 50 chili ciascuno) contenenti zucchero già impiegato nella lavorazione «per aumentare - spiega in una nota il Comando centrale di Roma - la gradazione del vino in fermentazione». «Il valore dei prodotti vinosi - puntualizzano i carabinieri del Nas -, dei vasi vinari e dello zucchero sequestrati ammonta a circa 3 milioni di euro, messi a disposizione del competente dell’Icqrf, immediatamente informato dell’esito dei controlli per l’adozione dei provvedimenti di competenza».
I titolari delle due aziende di Valdobbiadene e Refrontolo sono stati colti “in flagrante” e, stando a quanto trapelato, non avrebbero potuto far altro che ammettere di aver adulterato il vino. «Hanno ammesso la sofisticazione» confermano dal comando del Nas che, dopo i controlli delle scorse settimane, effettueranno nei prossimi giorni ulteriori accertamenti sia nell’area del Prosecco Docg e Doc, sia nelle altre zone della provincia e del Veneto dove la corsa all’oro giallo sta spingendo sempre più imprenditori, vinicoli e non, a investire grandi somme sul Prosecco. 

IL CONSORZIO -   «È evidente che sul territorio di produzione del Conegliano Valdobbiadene esiste un sistema efficiente di controlli sul prodotto che garantisce un'attenta tutela verso i consumatori». Lo afferma il Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg, commentando l'operazione dei Nas, che ha portato al sequestro 7300 ettolitri di vino in due aziende della provincia di Treviso. «Nas, Ussl, Arpav, Icqrf, Ispettorato Centrale della tutela della Qualità e della Repressione Frodi, Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari e Valoritalia - ricorda il Consorzio - sono alcuni degli organi di controllo che operano con efficacia ed efficienza e che si ringraziano per questo. Il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg è controllato e garantito». L'organismo di tutela del prosecco Docg, sottolinea che su 181 case spumantistiche e 433 vinificatori che operano sul territorio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco «sono solo due le aziende in cui è stata riscontrata un'anomalia da parte degli organi di controllo competenti; ciò significa che in generale esiste un sistema di produzione serio, attento e qualificato». Il Consorzio, evidenzia, tra l'altro, che «la presenza dello zucchero è una pratica autorizzata dalla legge nella fase della spumantizzazione, e soprattutto non è dannosa per la salute del consumatore; lo stesso equivale per l'acido tartarico, anch'esso autorizzato in quanto acido naturale che si trova normalmente nell'uva; per quanto riguarda l'acido solforico è un prodotto che viene utilizzato per la sanificazione dei serbatoi e delle vasche». Per l'organismo che tutela il Prosecco Docg «è doveroso attendere lo sviluppo delle indagini al fine di conoscerne esattamente l'esito. Sulla base di questo - conclude - il Consorzio prenderà i necessari provvedimenti in difesa della reputazione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg»
Ultimo aggiornamento: 30 Settembre, 00:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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