TREVISO - Se la Commissione Europea dovesse accettare la richiesta della Croazia di registrare la denominazione Prosek per il vino passito da dessert prodotto in Dalmazia «l'Italia farà ricorso alla Corte di Giustizia, ovviamente, perché abbiamo le carte in regola per dire che non si può a corrente alternata avere posizioni diverse» dice il ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, a margine del Consiglio Agricoltura a Bruxelles.
«Quando è stato deciso che il Tocai era una menzione da utilizzarsi per il vino ungherese - ricorda Patuanelli - abbiamo cambiato il nome in Tai o Friulano, a seconda delle zone.
«Oggi - prosegue - riteniamo di essere dall'altra parte e di avere ragione nel dire che il Prosek non può essere citato come denominazione tradizionale perché è la mera traduzione di Prosecco. Io sono triestino e Prosecco è una frazione di Trieste. Da noi vige il bilinguismo, in città è pieno di cartelli con la dicitura Prosek», conclude.