Prosecco, la Docg sulle barricate per tutelare le vigne eroiche: «Applicate le regole»

Giovedì 3 Settembre 2020
La Docg si schiera per tutelare le vigne eroiche
VALDOBBIADENE - Un'assemblea tesa, la conferenza pre-vendemmia. Il video del presidente uscente. E, ieri, mercoledì 2 settembre, nel tardo pomeriggio, il primo comunicato ufficiale della nuova maggioranza. Composta da Cinzia Sommariva, Gabriella Vettoretti, Paolo Bisol, Federico Dal Bianco, Francesco Drusian, Lodovico Giustiniani, Marco Spagnol e Loris Vazzoler. Succede tutto in una manciata di ore: e il tema è centrale. Si tratta di riorganizzare la governance della Docg. L'assemblea andrà al voto il 1 ottobre al Teatro Careni. Da lì uscirà il nuovo Cda e a stretto giro il nuovo presidente. Ma martedì pomeriggio una maggioranza in crescita ha sparigliato antiche consuetudini a favore di una nuova composizione: la rappresentanza dei viticoltori sale da 3 a 4, i vinificatori rimangono 5 mentre gli imbottigliatori perdono un'unità e si attestano a 6. Al netto di ricorsi dell'ultima ora da parte degli esclusi, questo sarà lo schema che vedrà il nuovo assortimento del Cda. 

L'OBIETTIVO
«Consuetudini disattese. Regole che sono sempre andate bene, ora non funzionano più. Ma io sono deciso a far rispettare la legge» sostiene Innocente Nardi, presidente uscente che ha accettato il mandato di traghettare il Consorzio oltre il guado in questi mesi difficilissimi (la perdita stimata è del -3,8%, ma a pesare e molto è il -10% di Usa e Gran Bretagna) «Ora a prevalere deve essere il senso di responsabilità per questo territorio e per l'eredità che lasceremo ai nostri figli» chiude Nardi nel video Buona vendemmia inviato a tutti i produttori come risposta, neanche tanto implicita, agli ultimi eventi. 

LA REPLICA
Ma gli 8 consiglieri che hanno pianificato e votato il nuovo assortimento elettorale non ci stanno a far passare l'idea di un blitz. E, anche per spegnere voci incontrollabili e dannose, decidono di schierarsi apertamente. «Nell'esercizio del nostro ruolo ci siamo adoperati affinchè le regole statutarie venissero applicate correttamente in tutte le fasi della vita consortile, compreso l'attuale periodo di fine mandato - si legge nella nota - E' per tale motivo che ci siamo rifiutati di avvallare i tentativi di una parte del consiglio di imporre sul tema della rappresentanza e delle candidature decisioni assolutamente in contrasto con la normativa comunitaria e nazionale in tema di Consorzi».
Così viene spiegata la redistribuzione in vista delle votazioni e anche il rifiuto di candidature plurime. «La maggioranza da noi rappresentata è composta da grandi e piccoli attori della denominazione, da chi produce uve e da chi imbottiglia il prodotto frutto del lavoro dei primi; da soggetti trasversali totalmente avulsi dalle logiche di campanile. Respingiamo perciò il tentativo di far passare il corretto esercizio del nostro mandato come esercizio arbitrario con scopi diversi dal perseguimento del bene del Consorzio». 

IL MOMENTO
La tensione è amplificata da una crisi che rende ancora incerto il futuro. L'imperativo è dunque mettere in salvo il valore delle vigne eroiche di area Unesco. Nel coneglianese la vendemmia inizierà la prossima settimana, nell'area di Valdobbiadene si andrà intorno al 20 di settembre. Da questa manciata di giorni dipende l'annata di un mondo composto da 6500 dipendenti per 7510 ettari di glera. Le previsioni per il 2021 ante Covid avrebbero dovuto portare sugli scaffali 108 milioni di bottiglie. Il Covid, che ha bloccato il settore dell'alberghiero e della ristorazione, ha imposto-obtorto collo- misure di contenimento.
Nel caso del Prosecco Superiore Docg si è passati da 135 a 120 quintali per ettaro (di cui 20 a stoccaggio) più 24 di supero di campagna, per le Rive da 130 a 120 quintali per ettaro (di cui 10 a stoccaggio) e nel caso del Cartizze si è mantenuta la misura di 120 quintali per ettaro. In sintesi nel 2021 verranno immesse sul mercato 81 milioni di bottiglie di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore (15 milioni di bottiglie di stoccaggio saranno rese disponibili in caso di necessità) di cui 4 milioni di bottiglie di tipologia Rive e 1 milione e 100 mila bottiglie di Cartizze. 
«Nel caso non si fossero attuate misure di contenimento della resa la produzione lorda vendibile sarebbe stata stimata in 15.525 mila euro - tiene a sottolineare Nardi - Con le misure adottate si sale a 17.400. Significa che il vino, che nei mesi bui del Covid era sceso a 1,50 euro al litro, attualmente è ritornato a 1.90/2 euro al litro. Abbiamo messo in sicurezza il valore del nostro prodotto». 
 
Ultimo aggiornamento: 09:59 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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