Alice batte tutti, è la prima nata 2023

Lunedì 2 Gennaio 2023 di Chiara Pavan
Alice batte tutti, è la prima nata 2023

TREVISO - L'emozione è tutta dei papà, le mamme riposano dopo un San Silvestro di grandi fatiche.

Alice, poco più di tre chili di peso, entra nel 2023 dopo la mezzanotte, alle 0.58 per la precisione. Brando la segue due ore dopo, alle 2.59. Come dire, largo alle signore, i maschi cedono cortesemente il posto, soprattutto per Capodanno. La Marca festeggia i suoi primi nuovi arrivi, che si concentrano soprattutto al Ca' Foncello dove a fine giornata, verso le 20, il primario Enrico Busato ne conta 8, ai quali aggiungere anche l'ultimo arrivato del 2022, Ryan, nato al Ca' Foncello alle 21.05, figlio di mamma Ditjona Tafaj e di Gaznend Morina, entrambi di origine kosovara e residenti a Preganziol. «Otto neonati è sempre un bel numero - spiega il primario - che denota una crescita importante, soprattutto a Treviso. Ormai molte famiglie fanno capo al Ca' Foncello, grazie proprio al reparto di patologia neonatale, che funziona 24 ore al giorno. Nel 2022 abbiamo avuto 150 nati in più del 2021: 2413 parti di cui 35 gemellari. Il 74% delle partorienti è di nazionalità italiana. Del 26% restante, il 12,8 si riferisce a donne dell'Est Europa. Insomma, un dato positivo, un trend che mi auguro possa verificarsi non solo in tutta la regione, ma anche in Italia». Se negli ospedali di Montebelluna, Conegliano e Oderzo non si celebra il primo nato subito dopo lo scoccare della mezzanotte, alle 4.04 del mattino ci pensa Valentino a venire al mondo all'ospedale di Castelfranco con un parto cesareo d'urgenza, portando gioia e scompiglio nella vita della mamma 35enne Alena Budilova e di papà Alessandro Frison.


LA VINCITRICE
«Una nottata incredibile» per papà Luca Labbrozzi, impiegato 37enne di San Trovaso, che ha seguito la giornata della compagna Sonia Sartori, 33 anni, in Ostetricia al Ca' Foncello. L'arrivo di Alice corona una vigilia di fatiche in ospedale, «è stata lunga, dalle 7 del mattino del 31, sembrava ci fossero delle complicazioni, e che fosse necessario indurre il parto, poi invece tutto è andato per il verso giusto, concentrandosi nelle ultime tre ore», proprio a cavallo dell'anno. «E' stata una grande emozione prendere in braccio Alice quando è nata - conferma Luca - abbiamo fatto più di due ore di skin to skin, bellissimo». Alice è la secondogenita della coppia, Lorenzo è arrivato quattro anni e mezzo fa, «ora abbiamo chiuso il cerchio, un maschio e una femminina, è perfetto». Luca e Sonia, lui impiegato tecnico, lei commerciale, vivono da più di dieci anni a San Trovaso, «posizione perfetta, con servizi adeguati non possiamo lamentarci di niente». Anche perché, oltre all'asilo nido «dove Lorenzo è andato sin da quando aveva 10 mesi, e sarà così anche per Alice, possiamo contare sull'aiuto dei miei genitori, nonni super felici. Quelli di Sonia, che è romana, sono ansiosi di arrivare qui ad abbracciare Alice».


FIOCCO AZZURRO
Nottata intensa anche per la 30enne Entela Dervisch e il compagno Brikens Hoxhaj, raggiante papà del piccolo Brando, 3kg e passa di pura gioia per la giovane coppia italo-albanese che alle 2.59 ha celebrato il nuovo anno abbracciando il loro primogenito. Brikens, odontoiatra 30enne («ne compio 31 il 31 gennaio») è davvero emozionato, «volevamo tanto un maschietto, e Brando arriva a coronare il nostro amore, mancava solo lui». Un San Silvestro complicato anche per Entela, classe 1992, fisioterapista di Resana, «sono state 24 ore di fatiche ricorda il papà - Nella nostra storia nulla è stato semplice, neanche l'arrivo di Brando che ci ha messo un sacco di tempo a nascere: alla fine hanno evitato il cesareo per arrivare al parto naturale. Ma lei è stata bravissima!». Una storia d'amore che nasce lontano, quella di Brikens ed Entela, arrivati in Italia dall'Albania meno di vent'anni fa, lui nel 2005, lei nel 2004: «Ci siamo conosciuti nel 2008 a Treviso, culla del nostro amore - spiega lui - Lei stava a Resana e l'ho convinta a venire a Treviso dopo l'università. E dire che in Albania vivevamo a pochi chilometri di distanza, lei a Durazzo e io a Tirana, dove sono cresciuto, anche se sono nato in una città sud est, al confine con la Grecia. Curiosamente, la distanza che ci separava qui in Italia, Resana-Treviso, e in Albania, Tirana-Durazzo, è sempre stata la stessa, 20 km. E ora siamo 15 anni che stiamo insieme, e Brando è la nostra gioia più grande». Ora si comincia a ballare, «anche perchè non siamo ancora bravissimi - chiude Brikens - non c'è un manuale di istruzioni. In ospedale sono stati tutti molto bravi e professionali, l'ostetrica ci ha seguito con tantissima pazienza. Adesso viene il bello!».

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