Premio start up d'impresa, la trevigiana Securesì sul podio dell'edizione dei record

Mercoledì 29 Marzo 2023 di Mattia Zanardo
Premio start up d'impresa, la trevigiana Securesì sul podio dell'edizione dei record

TREVISO - Si occupa di sviluppare, dal progetto al prototipo, fino all'industrializzazione, prodotti basati su sistemi elettronici per garantire sicurezza e ridurre i rischi legati alla salute e destinati a vari settori di attività. C'è anche una realtà trevigiana sul podio del "Premio Start Up d'Impresa Luciano Miotto": Securesì si aggiudica il terzo posto del riconoscimento promosso da t2i - Trasferimento Tecnologico e Innovazione, società consortile partecipata dalle Camere di Commercio di Treviso-Belluno, di Verona e di Venezia-Rovigo, e intitolato all'imprenditore trevigiano prematuramente scomparso cinque anni fa.

Un'edizione da record che ha visto sul podio anche un trevigiano

Un'edizione da record, quella del 2022-23: 76 partecipanti, tra 43 progetti imprenditoriali e 33 neo-imprese innovative, provenienti da tutto il territorio nazionale, operanti in molteplici campi, pur con un costante focus su digitale, evoluzione tecnologica e sostenibilità, da soluzioni legate alla Blockchain, al turismo, alle biotecnologie e alla sanità, fino al sociale. Il numero delle candidature - il più alto dalla nascita, nel 2018 - e la loro provenienza da tutto il territorio italiano (una trentina quelle dal Veneto), come ricorda Roberto Santolamazza, direttore di t2i, testimoniano come il premio «abbia ormai raggiunto una dimensione nazionale e una diffusione che è garanzia di varietà di idee e di elevato livello qualitativo superiore». A conferma dell'obiettivo con il quale è stato istituito: promuovere la digitalizzazione e l'innovazione italiana, incoraggiando la connessione tra startup, centri di ricerca e aziende. Ieri, introdotta dal saluto di Mario Pozza, presidente dell'ente camerale di Treviso e Belluno e di Unioncamere Veneto e preceduta da un seminario on line dedicato agli strumenti di finanziamento a disposizione delle nuove imprese, la proclamazione ufficiale dei vincitori.

La competizione

A conquistare la valutazione maggiore, è stata "Live Information System" di Ancona, "derivazione" dell'Università Politecnica delle Marche, con un un progetto di software multi-piattaforma, per elaborare dati registrati da sensori, dispositivi e appositi algoritmi e trasformare gli edifici in strutture intelligenti e sostenibili. Al team sono andati un premio in denaro 5mila euro e un contratto di un anno di incubazione gratuita nell'incubatore certificato t2i. Seconda, la bresciana "Inxense": la sua soluzione mira a rendere gli oggetti "intelligenti", tramite l'applicazione di sensori e circuiti in grado di percepire le grandezze naturali circostanti, elaborare informazioni e dialogare con altri sistemi. A seguire la squadra trevigiana. Queste due start-up beneficeranno, rispettivamente, di 2.500 e mille euro, più una consulenza specifica. Alessia Miotto, figlia di Luciano, che con le industrie di famiglia Imesa e Asac sostiene il premio, organizzato anche grazie alla partnership di Invitalia e Confindustria Veneto Est, sottolinea come una commistione positiva tra startup e imprese tradizionali possa generare reciproci vantaggi: «Secondo un recente studio, però, oltre un terzo delle start non collabora con nessuna azienda. Bisogna colmare questo gap, altrimenti, da un lato, le imprese rischiano non riuscire a innovare in maniera efficace, dall'altro lasceremo per strada, magari in mani straniere, molte nuove realtà innovative. E così l'intero sistema della piccola e media impresa perderà competitività».

 

Ultimo aggiornamento: 10:33 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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