Preganziol, doppia tragedia: morti suocero e genero, colpiti da infarto

Lunedì 4 Aprile 2022 di Maria Elena Pattaro
Preganziol, doppia tragedia: morti suocero e genero, colpiti da infarto
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PREGANZIOL (TREVISO) - Corre a casa del suocero per rianimarlo, dopo un malore fatale. Ma anche il suo cuore si ferma poco dopo, stroncato da un infarto. Doppia tragedia venerdì mattina a Preganziol. Marino Tonello, 93 anni con alle spalle una vita da agricoltore, e Luciano Michielin, 63 ex postino in pensione da un mese, sono morti a un'ora di distanza.

Nella stessa casa di via Franchetti. Sotto gli sguardi impotenti dei familiari e senza che gli operatori del Suem 118 potessero fare qualcosa per salvarli. Un dolore immenso per la famiglia, soprattutto per Lucia, che nel giro di un'ora ha perso il padre e il marito.


Malore improvviso: il tentativo di rianimazione

Era stata proprio lei venerdì mattina verso le 9 a chiamare Luciano perché il padre non stava bene. La donna era passata a controllare, allertata dalla madre. Marino aveva perso conoscenza e anche il battito. Così il marito si è precipitato lì e ha iniziato le manovre di rianimazione in attesa dei soccorsi. Mentre cercava di strappare dalla morte il suocero, Luciano ha detto di sentirsi senza forze. Erano i primi segni di cedimento che però né lui né gli altri parenti hanno riconosciuto. Intanto era arrivata l'ambulanza. I sanitari avevano continuato il massaggio, invano. Il cuore di Marino non dava segnali di ripresa tanto che al medico non è rimasto che constatare il decesso dell'anziano.


Infarto improvviso

Neppure il tempo di realizzare quello che era successo e la morte ha colpito di nuovo. A tradimento. Luciano non si sentiva bene: ha chiesto un caffè, nella speranza di recuperare un po' di energie. Ma non è riuscito a berlo. Qualche istante dopo si è accasciato, esanime. Proprio come era successo al suocero. La moglie, incredula e disperata si è messa a rianimarlo mentre l'ambulanza tornava a sirene spiegate in via Franchetti. Nemmeno stavolta c'è stato nulla da fare. Anche il cuore di Luciano si era arreso nonostante il 63enne godesse di buona salute. Lo sforzo compiuto e lo choc emotivo potrebbero aver contribuito al drammatico epilogo. «Dio li ha chiamati a sé, tutti e due insieme - dice il parroco don Daniele Bortoletto -. Erano persone dolci e risolute, con una fede salda». E' a questa che si aggrappano ora i famigliari, sconvolti. Marino lascia la moglie Maria, le figlie suor Elisa, missionaria in Zambia, Lucia e Angela e i nipoti. Luciano, ex postino in pensione da fine febbraio, abitava in via Giovani XXIII. Oltre alla moglie Lucia, lascia nel dolore i quattro figli Davide, Sara, Maria e Giovanni e il fratello Paolo. I funerali verranno celebrati insieme domani alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di San Trovaso. La famiglia non chiede fiori ma eventuali offerte saranno devolute alla missione di suor Elisa. «E' un lutto che ci lascia senza parole» - commenta il sindaco Paolo Galeano porgendo le condoglianze a nome dell'intera comunità, già provata dalla tragica morte di Mara Visentin e Miriam Cappelletto nell'incidente sul Terraglio.

Ultimo aggiornamento: 16:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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