Debito di 200mila euro, asilo sfrattato: «Venite a prendere i bimbi»

Sabato 18 Giugno 2022 di Brando Fioravanzi
L'asilo di Preganziol
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Oltre 200mila euro di arretrati nel pagamento dell’affitto da circa 4mila euro mensili. Sarebbe questo il totale dell’ammanco alla base dello sfratto esecutivo avvenuto giovedì, intorno alle ore 8, ai danni dell’asilo nido “Brum Brum” di Preganziol. La struttura, con sede in piazzetta alla Posta, è stata sgomberata (al terzo tentativo dopo i precedenti due andati a vuoto) alla presenza delle Forze dell’Ordine e di un ufficiale giudiziario che ha intimato all’affittuaria Michela Zanotto di lasciare immediatamente gli spazi dell’asilo da lei gestito da oltre quindici anni con la sua Sas. Quanto successo è stato però un fulmine a ciel sereno per tutti: nessuno, dal Comune alle famiglie dei bambini, era a conoscenza della grave situazione di morosità della donna e delle relative procedure esecutive in corso. Tanto che giovedì mattina diversi genitori hanno accompagnato i loro figli all’asilo, ignari che di lì a poco sarebbe arrivata la Polizia sconvolgendo così la loro estate. La notizia si è comunque subito sparsa in paese, anche perché la Zanotto avrebbe inviato un messaggio a tutti i genitori chiedendo che venissero a recuperare i bambini in quel momento presenti in asilo, scatenando così le ire dei cittadini sui social.


IL PRIMO CITTADINO

«Purtroppo, non eravamo a conoscenza di questa situazione finanziaria – commenta rammaricato il Sindaco Paolo Galeano – In passato abbiamo anche noi avuto dei problemi di morosità con la signora per quanto riguarda il pagamento dell’affitto dell’area verde dell’asilo (di proprietà comunale e ad affitto calmierato per mille euro annuali), ma siamo sempre riusciti a recuperare quanto ci spettasse. Se la cifra del debito dovesse essere confermata, mi chiedo come sia stato possibile arrivare fin qui. Dispiace quindi molto, anche per le sette dipendenti, tra cui quattro educatrici, che hanno perso il lavoro all’improvviso».


LE POLEMICHE

«Adesso sono oltre trenta le famiglie che devono reperire in breve un nuovo luogo educativo per i bambini – dichiara Raffaele Freda, capogruppo di Impegno Comune in Consiglio comunale – Una ricerca affannosa visto che dovranno trovare delle soluzioni compatibili con le esigenze dei piccoli e dei genitori. Per questo abbiamo immediatamente presentato un’interrogazione al sindaco». Gli fa eco la collega consigliere Simonetta Trabucco: «Per le famiglie è stato uno choc. Ne comprendo la rabbia e la preoccupazione che deriva adesso dall’incertezza circa la riapertura del nido e le soluzioni possibili per il futuro dei loro figli. Solo tre mesi fa abbiamo presentato al Comune la proposta di istituire un Albo comunale delle babysitter dal quale le famiglie avrebbero potuto attingere rapidamente il contatto di persone referenziate, ma sindaco e maggioranza hanno bocciato la nostra mozione. Oggi questo albo sarebbe utilissimo». La chiusura improvvisa ha anche creato un danno agli iscritti della Scuola d’Infanzia paritaria Maria Immacolata e Mons. Romanello che godevano dei servizi pomeridiani del nido.


FUTURO INCERTO

Ora la principale speranza è che un altro operatore del settore rilevi l’attività consentendone la prosecuzione in tempi rapidi. «Siamo già in contatto con la proprietà dell’immobile per capire se sia possibile un subentro nell’attività - chiosa Elisa Pisani, presidente di Assonidi Veneto – Il problema, in questo caso, sono soprattutto le autorizzazioni e l’accreditamento in Regione necessario per ottenere finanziamenti. Stiamo comunque facendo il possibile. Nonostante tutte le strutture simili a Preganziol siano già da tempo sature di iscrizioni, grazie all’aiuto delle famiglie e degli altri asili nidi cercheremo di risolvere quanto prima il problema per dare un sostegno a tutte le 32 famiglie coinvolte».

Ultimo aggiornamento: 07:51 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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