Lo strazio della famiglia di Evelina: «Boffa non ci ha mai chiamato: per lei nemmeno un pensiero di cordoglio»

Giovedì 25 Giugno 2020 di Elena Filini
Evelina Federigo, la postina morta dopo lo schianto con la Porsche di Ermanno Boffa
6

MONTEBELLUNA - «Non poteva andare piano. Basterebbe che ammettesse questo». Michela Cerri è una tra le migliori amiche di Eva, Evelina Federigo, la postina quarantenne morta in seguito all'incidente in Feltrina Sud di giovedì scorso, 18 giugno. «Nè il conducente della Porsche nè la sua famiglia si sono fatti sentire direttamente con il marito - conferma - abbiamo letto dai quotidiani locali che hanno manifestato il proprio cordoglio, ma nessun contatto con noi».
La voce di questa impiegata toscana, vicina di casa e amica della postina che ha perso la vita nell'incidente in cui è stato coinvolto anche Ermanno Boffa, commercialista e marito di Sabrina Benetton, esce dal coro dei luoghi comuni e delle polemiche e ricostruisce il ritratto di una mamma di famiglia, che aveva scelto il sacrificio della lontananza per dare maggiori opportunità ai figli. A Cascina, dove si era ben ambientata, Eva lascia un vuoto importante.

IL VUOTO
Con Michela erano inseparabili. Loro, i mariti e i figli. Una vera vice famiglia, da quando la donna si era trasferita con il marito Diego a Cascina, il provincia di Pisa. «La notte dell'incidente mio marito e Diego sono partiti subito alla volta di Treviso. Poi sono arrivata anch'io. Abbiamo visto il luogo, le fotografie dell'auto, ricostruito la dinamica. Non siamo qui ad attribuire responsabilità, ma ci farebbe stare meglio se si dicesse che la Porsche non poteva andare piano, non avrebbe distrutto in quel modo la Panda. E se - come affermato dal conducente - c'era traffico, Eva avrebbe forse aspettato ad immettersi dalla laterale».
Evelina Federigo era arrivata con il marito a San Frediano, frazione di Cascina, nel 2009. «Diego è rappresentante per una ditta di materiale elettrico. Noi abbiamo i figli della stessa età. Ci siamo conosciute al parco e poi all'asilo. Siamo diventate amiche e così i nostri mariti e i ragazzi». In quella famiglia Eva trova supporto, amicizia e condivisione. «Nel 2017 Eva aveva accettato un contratto di 3 mesi allo smistamento. Mi diceva: lo faccio per i bambini, per poter dare loro maggiori opportunità. Dopo 3 rinnovi il contratto finì». Quindi tenta il concorso per portalettere. «In maniera del tutto inaspettata vince - prosegue l'amica - e sceglie Treviso perchè era il luogo in cui c'erano più posti a disposizione». Entra in servizio il 15 novembre. «Poi arriva il lockdown, e per fortuna riesce a fare la quarantena qui in Toscana con i bambini e il marito». Ma il 15 giugno deve riprendere. «Era partita qualche giorno prima, per sbrigare alcune questioni burocratiche, ci eravamo lasciate come sempre con il sorriso, fino alla telefonata che ci ha gelato». Ora Michela, insieme ai genitori di Evelina, sta cercando di aiutare il marito e di prendersi cura dei due figli, Francesco e Cristina

LE DOMANDE
«Stiamo attendendo il nulla osta per il trasferimento della salma: Eva sarà sepolta qui a Cascina, vicino alla sua famiglia». Gli amici più cari, accorsi tutti a Treviso per sostenere il marito nella lunga agonia della postina, chiedono solo di capire. «Dalla dinamica risulta chiaro che Eva fosse senza cintura. Conoscendola al volante, era una persona prudente. Senza dubbio è stata una tragica fatalità, però ci ha un po' disturbato il corollario di discorsi fatti intorno all'incidente. Abbiamo capito che l'altro guidatore è una persona facoltosa, conosciuta in città, ma questo non ha relazione con l'accaduto. Mi permetto di dire che il fatto che andasse piano per noi non è la versione giusta. Se vai piano non sbalzi una persona in quel modo e non distruggi la tua auto così. Col senno di poi si fanno tanti bei discorsi: il risultato è che lui è vivo lei è morta.

Piano, per noi, non andava. Basterebbe che ammettesse questo».

Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 08:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci