Bisnonno Angelo fa cent'anni il nipotino ne ha due: il "Vecio" e il "Bocia" con gli alpini nel cuore

Martedì 12 Luglio 2022 di Elena Filini
Bisnonno Angelo fa cent'anni il nipotino ne ha due: il "Vecio" e il "Bocia" con gli alpini nel cuore

POSSAGNO - Il piccolo Angelo ha due anni, non vuole vedere i cartoni animati ma piange se mamma e papà gli mettono la fanfara alpina. Potere del dna: il bisnonno, Angelo anche lui, di anni ne compie cento. E sulle penne nere ha molto da raccontare. Una linea spirituale, due cappelli, un cuore che batte all’unisono. All’Adunata triveneta di Asiago domenica c’erano entrambi. Tutti e due non fermissimi sulle proprie gambe, tutti e due con un sorriso enorme. Il Vecio e il Bocia. Vedi alla voce fameja alpina.
 

IL DESTINO
Il bisnonno Angelo, contadino di Possagno arruolato nel 7. Alpini Battaglioni Cadore e Belluno nel 1942, era destinato al fronte peggiore, quello da cui pochi fecero ritorno: la Russia. Per uno strano incastro del destino dopo un mese di attesa a Belluno viene mandato sul fronte occidentale, in Francia. Tre giorni dopo la sua partenza arriva l’ordine di muoversi verso San Pietroburgo ma lui è già lontano. Sarà, con buona probabilità la sua salvezza. Nel settembre del 1943 dopo l’armistizio si mette in cammino. Torna a casa a piedi, si sposa, mette al mondo cinque figli. E porta addosso l’orgoglio della penna nera. «Non è mai esibito però -spiega il nipote Marco Pupetti, capogruppo di Fietta del Grappa- nel dopoguerra mio nonno lavora, prima come contadino, poi alla Fornace, non è un assiduo delle Adunate ma il suo cuore batte sempre per gli alpini». Quando oggi vede il suo presidente, il compaesano Sebastiano Favero, si mette ancora sull’attenti nonostante la postura non sia più quella di un tempo. «Per quella generazione il presidente dell’Ana è come il dottore o il sindaco, o il parroco. Incute un rispetto fortissimo».
 

PANE E ANA
Dopo gli anni Ottanta, con la pensione, Angelo senior diventa una piccola celebrità: è uno degli ultimi reduci della 2.

guerra mondiale e inizia a prendere parte alla Adunate. I figli prima, i nipoti e oggi il pronipote crescono a pane e Ana. In famiglia si respira un senso di appartenenza, ed è per tutti naturale seguire le orme del patriarca. «Il piccolino è matto per gli Alpini -conferma papà Marco, figlio di una delle due femmine gemelle di Angelo- non gli piacciono i cartoni in tv è felice quando sente i cori delle penne nere». Nomen omen quindi. Domani Angelo toccherà il non trascurabile traguardo dei cento anni. Il fisico ancora regge e così anche la salute. Anche se a volte sembra assopito, quello che gli fa venire ancora gli occhi lucidi sono i riti della liturgia alpina. La festa per il suo secolo di vita? Nella sezione alpina di Possagno ovviamente. Con la famiglia, gli Alpini, gli amici e il sorriso del piccolo Bocia. Che già porta il cappello e promette bene.

Ultimo aggiornamento: 07:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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