Polo sportivo a Monigo: scintille tra Lega e Pd

Tonella: «Necessario, ma Conte copia una nostra idea». Basso: «No, l’avevamo già pensato con la giunta Gobbo, loro hanno stravolto il progetto peggiorandolo»

Lunedì 6 Febbraio 2023 di Paolo Calia
l’area davanti al campo della Tarvisium dove sorgerà la nuova palestra
TREVISO - L'idea è mia, no è mia. L’annuncio del sindaco Mario Conte di voler realizzare una nuova palestra polifunzionale a Monigo, nell’area accanto al campo da rugby della Tarvisium proprio dove Giancarlo Gentilini a metà anni Novanta aveva cullato l’idea di costruirci il velodromo, ha scatenato polemiche infuocate non tanto sulla bontà del progetto, su cui sono tutti d’accordo, quanto sulla paternità. Giovanni Tonella, segretario comunale del Pd e capogruppo Dem durante la giunta Manildo, lo dice molto chiaramente: «Quell’idea è nostra (è stata una battaglia di Ofelio Michielan, ex assessore di Manildo ndr). Ed era ben più di un’idea, al punto che venne inserita nel programma triennale opere pubbliche. Ma venne stoppata proprio dal sindaco Conte». Tonella, insomma, la mette giù subito dura. E si becca la replica di Giuseppe Basso, consigliere comunale della Lista Gentilini/Zaia e per dieci anni assessore ai lavori pubblici: «L’idea di un impianto polifunzionale, grande, da realizzare a Monigo è stata dell’amministrazione Gobbo. Anzi: a Manildo avremmo potuto dire che stava copiando quanto avevamo già fatto noi. Che poi, non stavano nemmeno copiando perché loro pensavano di tirare su quattro muri spendendo però tre milioni di euro. Un progetto inutile e stravolto. Il nostro era, ed è, molto diverso e molto più complesso». 
SCINTILLE
Lo scontro, insomma, impazza. E ci mette ulteriore pepe anche Nicolò Rocco, in consiglio comunale col Pd al tempo di Manildo e ora candidato sindaco del Terzo Polo: «Sono in una fase talmente ecumenica che non mi interessa rivendicare la paternità sulle buone idee per la città. Nella coalizione del Partito Democratico ci sono però forze politiche che erano contrarie e che hanno messo i bastoni tra le ruote a Ofelio Michielan. La Lega ha messo il progetto nel cassetto. Io invece lo metto come punto prioritario del mio programma». Luigi Calesso (Coalizione Civica), dal canto suo, aggiunge: «Quella del palazzetto dello sport non è una promessa nuova. Conte si era impegnato a realizzarlo già nel programma del 2018: se non lo ha realizzato nel primo mandato perché dovrebbe realizzarlo nel secondo?».
IL PROGETTO
Conte, dal canto suo, è più che deciso nel tagliare il traguardo e realizzare una poli-palestra in stile Ghirada, quindi con spazi interni scomponibili e rimodulabili a seconda delle esigenze e della specialità sportiva ospitata. Un palazzetto dello sport finanziato dal “piccolo Risiko”, ovvero costruito dal privato che comprerà la palazzina degli uffici del Sociale di viale Vittorio Veneto quando gli attuali dipendenti saranno trasferiti all’Appiani negli spazi che lasceranno liberi gli addetti dei Lavori Pubblici, destinati ad andare a palazzo da Borso quando il restauro sarà finito. Tonella poi solleva un’altra questione: le priorità. «Per noi come Pd le priorità sono il sociale, quindi più case e appartamenti per le famiglie a prezzi accessibili, e l’ambiente. Ma per la qualità della vita e la salute è fondamentale anche lo sport. Vorremmo moltiplicare in città i parchi dell’Eolo. Siamo favorevoli alla ripresa di una nostra idea, ossia quella del Polo sportivo multifunzionale nella zona Viale Europa-Monigo. Un progetto bloccato dall’attuale amministrazione con Conte in testa che adesso si accorge di aver sbagliato. Bene. Ma ora si tratta di essere più coraggiosi e sfruttare questa idea per liberare il Tenni dal calcio». Stadio Tenni che, per la cronaca, Conte non nessuna intenzione di spostare.
IN MEZZO
Tra centrodestra e centrosinistra impegnati a darsi battaglia, Rocco si piazza nel mezzo. Anche lui, nel suo discorso di candidatura, ha parlato della necessità di realizzare una grande palestra a Monigo. Del resto, in città, la fame di spazi da dedicare allo sport è tanta e le società, di ogni disciplina, sono in fibrillazione. Il candidato del Terzo Polo, dopo aver specificato che parte della coalizione di centrosinistra ha ostacolato Michielan mentre la Lega si è dimenticata del progetto, rilancia: «Se anche gli altri hanno cambiato idea sono felice, facciamo squadra. Questo è il senso della mia candidatura. Proporre e lasciare le polemiche agli altri. In ogni caso, più ancora che mia, la vera paternità del progetto è di Ofelio Michielan, è giusto riconoscerla a lui. Io voglio solo rilanciarla».
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