Polizza vita negata, paziente denuncia: «Spiate le mie cartelle cliniche online»

Lunedì 3 Settembre 2018 di Mauro Favaro
Polizza vita negata, paziente denuncia: «Spiate le mie cartelle cliniche online»
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TREVISO - «Un paziente trevigiano si è visto rifiutare la stipula di un'assicurazione sulla vita perché la compagnia era a conoscenza dei suoi problemi di salute. Come ne era venuta a conoscenza? Evidentemente in modo illecito. E abbiamo ragione di pensare che le informazioni sulle patologie siano state carpite dal fascicolo sanitario elettronico che il medico di base aveva da poco attivato per quello stesso paziente».
A parlare è Brunello Gorini, segretario della Fimmg della Marca, la federazione italiana dei medici di famiglia, oltre che vicepresidente dell'Ordine dei medici di Treviso. Il fatto riguarda un 50enne residente nella zona di Treviso. Nei giorni scorsi si è rivolto a un'agenzia per sottoscrivere un'assicurazione sulla vita. Ma una volta arrivato in ufficio per la firma, si è sentito dire che c'erano delle perplessità non meglio precisate sulle sue condizioni di salute. Per questo è saltato tutto. Gorini conosce molto bene la persona in questione, anche se non è un suo assistito. E non si fa problemi a dire che qualcuno può aver spiato il suo fascicolo sanitario elettronico attraverso internet. 

DATI SENSIBILI «Stiamo parlando di un caso concreto, accaduto nella nostra provincia, che apre un problema enorme -mette in chiaro- con l'attuale sistema, i dati che i medici di base inseriscono nel fascicolo sanitario elettronico di ogni paziente, dopo aver ricevuto il consenso da parte del diretto interessato, possono essere visti da un fracasso di persone». Stando a quando rivelato da Gorini, in linea teorica il 50enne potrebbe presentare una denuncia contro gli ignoti che avrebbero violato il suo fascicolo. «Ma è difficile dimostrare che è realmente accaduto», mette le mani avanti il segretario della Fimmg. E' per questa ragione che, ad oggi, non sono state presentate denunce». Il fascicolo sanitario elettronico sviluppato a livello regionale, ancora non totalmente decollato, contiene tutti i dati sanitari del titolare, compresi referti di visite ed esami, prescrizioni, farmaci, vaccinazioni e prestazioni varie. Insomma, tutta la sua storia clinica. L'inserimento dei dati spetta al medico di famiglia. 

MODELLO INNOVATIVO L'idea di fondo è che grazie al fascicolo personale accessibile via internet, con la protezione di una password, ogni persona autorizzata a sfogliarlo può aver chiaro il quadro clinico del paziente anche nel momento in cui questo dovesse sentirsi male lontano da casa. «Per quanto riguarda la provincia di Treviso abbiamo consigliato a tutti i medici di famiglia di non attivare alcun fascicolo sanitario elettronico, perché non c'è alcuna garanzia sul corretto utilizzo dei dati sensibili che si andrebbero a inserire -scandisce Gorini- non c'è la garanzia su chi può accedere e non si sa nemmeno chi li ha guardati. Il caso della compagnia assicurativa che si rifiuta di stipulare una polizza sulla vita dovrebbe far riflettere. Ci sono moltissimi rischi. Basta pensare alle persone che si rivolgono alle banche per chiedere un mutuo. Per conoscere vita, morte e miracoli degli interessati è sufficiente che qualcuno, dico come esempio, abbia contatti con un'infermiera che ha accesso ai dati del fascicolo sanitario elettronico. Questa può vedere tutto. E nessuno se ne accorge».

RISCHIO PROFESSIONALE Va chiarito che i comportamenti descritti da Gorini configurerebbero dei reati. Su questo piano ognuno risponde personalmente. Ma lui è il primo a saperlo. «Sì, sono reati. Ma un ente pubblico dovrebbe evitare di mettere in piedi dei sistemi con falle che possono permetterli -specifica il medico- come non si dovrebbe parcheggiare l'auto lasciando il finestrino aperto, incitando al furto, così non andrebbe realizzato un sistema attraverso il quale è possibile delinquere». «Anche perché in caso di utilizzo non autorizzato dei dati sanitari di una persona, il primo a beccarsi una denuncia sarebbe proprio il medico di base che li ha inseriti -conclude- i medici di famiglia della Fimmg di Treviso non attiveranno alcun fascicolo sanitario elettronico per nessun paziente fino a quando non ci saranno le dovute garanzie sulla corretto utilizzo dei contenuti».
 
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