Poliziotto ubriaco al volante travolge e uccide Davide: «Voglio incontrare i genitori»

Mercoledì 11 Maggio 2022
Il poliziotto Samuel Seno
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TREVISO - «È psicologicamente devastato. Quando l'ho sentito non smetteva di piangere, non riesce a darsi pace. Dell'incidente non ricorda nulla, ma si rende conto di quello che è accaduto. Ha continuato a dirmi che è un uomo rovinato». Sono le uniche dichiarazioni rilasciate dall'avvocato Alessandro Canal, il legale di Samuel Seno, il poliziotto di 28 anni che ha travolto e ucciso il 17enne Davide Pavan in via Olimpia a Paese. Sulla revoca degli arresti domiciliari, disposta dalla Procura di Treviso per mancanza dei presupposti per giustificare una misura di custodia cautelare (dopo aver convalidato l'arresto di iniziativa operato dai carabinieri, ndr), nessun commento. Nemmeno dal diretto interessato, che ha solo fatto pervenire una richiesta esplicita: «Vorrei incontrare i genitori di Davide». Poi si è chiuso nel silenzio per cercare di fare i conti con quanto è accaduto e con quello che succederà in futuro, sia sul fronte giudiziario che su quello lavorativo. La Questura lo ha già sospeso dal servizio, e gli inquirenti lo hanno iscritto nel registro degli indagati per l'ipotesi di reato di omicidio stradale con l'aggravante di essersi messo alla guida con un tasso alcolemico di quasi tre volte superiore al limite di legge.

LA REAZIONE
«La verità è che bisognerebbe buttare via la chiave».

Alessio Pavan, lo zio di Davide, parla con le lacrime agli occhi. Ieri, 10 maggio, si è accasciato davanti a casa in seguito alla notizia che Samuel Seno, il poliziotto che ha investito e ucciso suo nipote, è stato rimesso in libertà dopo poche ore passate agli arresti domiciliari. È difficile gestire la rabbia in questo momento. In particolare perché il 28enne è risultato positivo all'alcol-test, facendo registrare un tasso quasi tre volte superiore al limite di legge. In famiglia non si nasconde nemmeno il timore che alla fine non venga fatta giustizia. «Potrebbe anche andare così allarga le braccia lo zio di Davide perché all'inizio quello che è accaduto è sotto ai riflettori, fa scalpore, ma poi magari le cose potrebbero cambiare». Anche se ora è complesso, comunque, si prova in qualche modo a guardare avanti con fiducia. Con la sola certezza che purtroppo non si può più tornare indietro. E più passano le ore, più ci si rende conto che quanto successo è definitivo.

IL COMMENTO
«Quel personaggio ha distrutto tre famiglie, anche se parliamo di sofferenze diverse - tira le fila Alessio -. La nostra è quella più devastata dalla morte di Davide. Ma c'è anche la famiglia della fidanzatina di mio nipote: si volevano un bene dell'anima. E credo pure quella dello stesso 28enne. Non è pensabile che vivano serenamente dopo quello che è capitato». Nel primo pomeriggio di ieri i genitori di Davide, papà Claudio e mamma Barbara, hanno incontrato i genitori della fidanzata del loro figlio, che ha appena compiuto 16 anni. Proprio pensando alle mille sfaccettature della sofferenza, poi, Barbara ha chiesto alle forze dell'ordine di poter avere il numero di telefono della mamma del poliziotto che ha causato l'incidente. «Non prova il mio stesso dolore, ma comunque ha un figlio che ha commesso un omicidio - ha detto - non so, però, se userò mai quel numero. Per adesso non voglio sentire nessuno».

 

Ultimo aggiornamento: 09:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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