Treviso. Troppe tensioni nella Lega, i militanti passano a Fratelli d'Italia: «Ok ma non siamo un taxi che porta la gente dove vuole»

Sabato 1 Ottobre 2022 di Paolo Calia
Treviso, i militanti della Lega verso Fratelli d'Italia

TREVISO - Era già forte prima, figurarsi adesso dopo il clamoroso successo elettorale. L'attrazione di Fratelli d'Italia aumenta sempre più, come dimostrano le richieste di tesseramento sempre più numerose ma soprattutto i tanti amministratori che guardano con grande interessa il nuovo progetto politico. E a tremare è la Lega, che rischia di perdere qualche punto di riferimento sul territorio. Sono molti i sindaci e i consiglieri comunali dati in procinto di passare dal Carroccio al partito della Meloni.

Non tutti necessariamente corteggiati, la maggior parte desiderosi di una sponda politica nuova, lontana dalle tensioni che oggi dilaniano il loro partito. Le voci sono tante, nessuno le conferma ma la sensazione è che le trattative siano in pieno corso.


I PRIMI CITTADINI
Tra i sindaci più chiacchierati c'è Giovanni Ministeri di Cimandolmo, leghista che ha tenuto alto il nome del Carroccio nel suo territorio ma che adesso viene dato come molto tentato dal passaggio in FdI. Sempre restando in casa leghista c'è Antonello Baseggio, primo cittadino di Ponzano: anche lui dato come molto interessato a un trasloco. Altro nome chiacchierato da tempo è quello di Claudio Sartor, sindaco di Cornuda. Guardando ai civici di area centrodestra, si parla molto di Fabio Marin, di San Zenone. E poi Luciano Fregonese (Valdobbiadene), nato civico ma attirato dall'esperienza in FdI, anche se ribadisce: «Fino alla fine del mandato non prenderò nessuna decisione». Invece il sindaco di Mogliano Davide Bortolato, uscito dalla Lega, non sembra interessato a trasferirsi in FdI ma sarebbe più attratto da un progetto civico. Ovviamente sono voci, supposizioni. Ma che stanno circolando con una certa insistenza. E poi ci sono vari militanti del Carroccio, quelli che alle ultime elezioni non hanno voluto votare Matteo Salvini per protesta e pronti a stracciare la tessera se non dovessero arrivare i segnali sperati. L'annuncio della stagione dei congressi, quelli provinciali dovrebbero celebrarsi a novembre e nel 2023 quelli regionali e il federale, ha un po' calmato gli animi. Ma ancora ieri un big leghista di lungo corso pronosticava: «O fanno qualcosa per risolvere questa frattura tra i nostri e Salvini o ci sarà un'emigrazione in massa tra le fila di Fratelli d'Italia». Cosa, del resto, già vista con la migrazione di decine di tesserati di Forza Italia sempre in FdI. Adesso a tremare è la Lega.


IN CITTÀ
La campagna acquisti, per così dire, è partita anche a Treviso in vista delle elezioni comunali 2023. Molto corteggiati, stando ai rumors, sono Pierantonio Fanton che da un anno ha lasciato non senza strascichi polemici il Carroccio e Massimo Zanon, attuale consigliere della lista civica del sindaco.


L'AVVISO
Giuseppe Montuori, segretario provinciale di FdI cerca di fare un po' d'ordine: «Non cerchiamo nessuno e non corteggiamo nessuno, ma chi vuole venire da noi è bene accetto. Però sia chiaro: FdI non è un taxi pronto a portare chiunque dove desidera. Chi viene da noi lo fa ben sapendo che qui si lavora e si suda tanto. Non si viene per aspirazioni di carriera e non siamo un partito che prende su tutti, indiscriminatamente. Nessun problema per chi arriva dall'area civica o per chi non ha mai militato da nessuna parte. Ma chi ha già una tessera e vuole lasciare il suo partito per venire da noi, deve avere motivazioni giuste e serie e noi faremo le nostre riflessioni. E poi c'è un percorso da fare. E tanto per chiarire: non siamo andati a cercare nessun leghista, abbiamo rapporti corretti con tutti». Sui sindaci di area civica il discorso è invece diverso: «Non nego che guardiamo con molto interesse ai civici. Con qualcuno abbiamo già degli scambi di vedute sui problemi locali. Poi, col tempo, vedremo cosa accadrà».

 

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