Piscine strozzate dai costi energetici, ma niente aiuti pubblici: chiusure sempre più vicine

Bocciato in Parlamento l'emendamento a sostegno degli impianti. A Montebelluna servono 600mila euro fino a dicembre, prossimo anno costi previsti quattro volte quelli del 2019. Rivolta di numerosi sindaci

Sabato 12 Novembre 2022 di Paolo Calia
Piscine strozzate dai costi, chiusura vicina. I sindaci che hanno firmato le richieste di aiuto

VALDOBBIADENE - Niente da fare: nessun ulteriore fondo straordinario per gli impianti sportivi. Piscine comprese. Ieri, la Camera dei deputati non ha accolto l'emendamento al Decreto Aiuti ter presentato dal Pd che mirava ad aumentare i fondi straordinari per la gestione delle strutture dedicate allo sport, per lo più strozzate dall'aumento dei costi e dalle maxi bollette. La partita, probabilmente, non è ancora chiusa. Ma la battuta d'arresto alimenta la protesta dei dem anche in provincia, dove c'è grande preoccupazione per il destino delle piscine di Montebelluna e Valdobbiadene che rischiano seriamente di chiudere e per cui, una settimana fa, si sono mobilitate tutte le amministrazioni del territorio. Una decina di sindaci, a cominciare da quello di Montebelluna Adalberto Bordin e da quello di Valdobbiadene Luciano Fregonese, e le società sportive attive negli impianti hanno firmato una lettera spedita al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio e della Regione e a tutti i parlamentari e alle istituzioni.

Appello, al momento, caduto nel vuoto.

LA PROTESTA
Durissimo il segretario provinciale dei dem Giovanni Zorzi: «Apprendiamo con profonda amarezza che ieri alla Camera dei deputati la maggioranza di destra non ha recepito l'emendamento presentato dal Partito Democratico al Decreto Aiuti-ter, con il quale si proponeva di aumentare i fondi straordinari per gli impianti sportivi e le piscine. Uno schiaffo a quei sindaci e gestori delle piscine della nostra provincia, che una settimana fa avevano lanciato pubblicamente una richiesta di aiuto. Se non si trova subito un rimedio, a causa del caro-energia il rischio di chiusura di questi impianti è più concreto che mai. Evidentemente alla destra non interessa trovare soluzioni ai problemi reali delle persone o dare risposte ai bisogni delle comunità».

L'ALLARME
La situazione delle due piscine è drammatica. Solo per arrivare a fine dicembre servono circa 600mila euro. Per l'anno prossimo, tenendo conto dei consumi e delle tariffe comunicate dai fornitori, la previsione delle spese energetiche - elettricità, gas, acqua - esplode a poco meno di 2 milioni e 600mila euro: oltre quattro volte tanto la bolletta del 2019, ultima annata completa, pari a 638mila euro. Il rischio concreto è di dover chiudere nel giro di poche settimane. Da qui la richiesta d'aiuto partita da amministratori e associazioni sportive. A firmare, oltre ai primi cittadini di Montebelluna, anche CaeranoCornuda, e da Crocetta a Giavera, a Maser, Nervesa, Pederobba, Riese Pio X, Trevignano e Volpago. E altri se ne potrebbero aggiungere in queste ore. Agli amministratori locali, si aggiungono i rappresentanti delle società sportive attive negli impianti: Montenuoto, che gestisce le due strutture, di proprietà comunale, Montebelluna Nuoto, Six Team, Sportlife. A frequentare le piscine, infatti, non sono solo agonisti - in queste vasche si sono allenati e si allenano atleti di caratura nazionale e internazionale - ma vengono ospitati scuola nuoto, ginnastica in acqua, corsi sub. E soprattutto programmi con finalità riabilitative e di salute.

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