«Pierluigi, dammi la forza da lassù»: la struggente lettera di Isabella al marito alpinista morto

Lunedì 29 Giugno 2020 di Chiara Dall'Armellina
Isabella Gianelloni con il marito Pierluigi Donadon

CONEGLIANO - «Tutti mi dicono che sono forte ma io non so davvero dove sia questa forza. Da qualche parte dovrò pur ricominciare, aiutami, con la memoria della nostra vita insieme, a ritrovare il bandolo di una vita che ora come ora ha perduto ogni senso. Ti amo». Con queste strazianti parole che non lasciano indifferenti si conclude una struggente pagina scritta nel suo blog da Isabella Gianelloni, consigliere del Pd, a distanza di una settimana dalla scomparsa del marito Pierluigi Donadon. La sua morte prematura è tanto più difficile da accettare perché avvenuta in circostanze davvero sfortunate, domenica scorsa, durante un'escursione sulla via Lomasti, che porta alla Creta di Pricotic, a Pontebba. Alpinista esperto e coscienzioso, è stato colpito da una pietra che non gli ha lasciato scampo e quando i soccorsi sono riusciti a raggiungerlo ormai non c'era più nulla da fare.
IL DESTINO CRUDELE
«E c'era la montagna, una passione sconfinata -scrive ancora la consigliera- abbiamo provato, una volta, a fare il conto di quante volte avevi preparato lo zaino e ci abbiamo rinunciato. Lì, fra i monti, che fossero picchi buoni per le aquile, grandi zolle erbose da raggiungere a piedi, distese di neve da salire e scendere con gli sci o falesie già spittate stavi bene, ti sentivi bene. Lì sei rimasto una settimana fa, amore mio, proprio tu, il più attento, preciso, meticoloso nella preparazione, proprio nella prima uscita dopo tanti mesi».

RISPETTOSO SILENZIO
Dopo il lockdown tantissime persone, sette giorni fa, hanno preso d'assalto le montagne con un senso di liberazione e di affrancamento da un periodo di coercizione casalinga a cui ci si era dovuti abituare. Proprio nel pomeriggio, quando in molti si sono poi ritrovati ad affrontare code chilometriche per rientrare dai monti, è stata divulgata la notizia della tragedia. Non era con lui la moglie, accolta da una doccia fredda come tutti quelli che lo conoscevano. «Sapessi quanta solidarietà, che parole ho sentito in questi giorni da centinaia di persone che ti ammiravano, ti rispettavano, ti consideravano un esempio». Il cordoglio è stato unanime e trasversale; anche i compagni di partito hanno voluto osservare durante tutta la settimana un rispettoso silenzio stampa.

UNA VALANGA DI RICORDI
Restano i ricordi, i pensieri e le emozioni: tanto da gestire. «Se non avessi avuto al mio fianco un uomo come te non avrei mai raggiunto gli obiettivi più belli, non avrei potuto laurearmi, coltivare la passione per la scrittura, la storia, la politica: tu eri il mio punto di riferimento, il mio consigliere, quello che mi sgridava e mi faceva comprendere gli errori e mettere sulla strada del miglioramento. Temevo il tuo sguardo alla fine di ogni conferenza, sperando di essere stata all'altezza delle tue aspettative e un po' alla volta sono riuscita a farmi dire Brava!, che detto da te è stata una conquista incredibile». Eppure la comunità conosce la signora Gianelloni come una donna forte e determinata, a cui occorreranno tempo e spazio per sentirsi nuovamente Brava!. «Caro, caro Pierluigi, amore mio, mi pare di ricordare che avessi dei difetti ma non me ne viene in mente neanche uno, a parte il più grave: eri convinto che le persone non si curassero di te, che tanti non ti capissero e che, in fondo, ci fossero tanti altri sulla breccia. Quante volte ne abbiamo parlato, quante volte mi hai detto di non sopportare quel lato un po' ombroso e orsino del tuo carattere, quello che però si scioglieva nei nostri abbracci». Fa riflettere questa lunga e commovente dichiarazione d'amore nella quale in molti si sono identificati perché, in circostanze simili, essere oggetto di tale dedizione significa essere stati davvero amati e considerati nella vita. Queste parole sono lo specchio di un sentimento profondo che si percepisce vero e sincero, simbolo di un legame che neanche la separazione terrena riuscirà a rompere.
 

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