Superiori. Da lunedì ritorno in classe per 20mila studenti: ecco il piano

Mercoledì 27 Gennaio 2021 di Paolo Calia
Il nodo cruciale è quello dei trasporti pubblici

Il piano è ormai deciso: lunedì 20.360 studenti delle scuole superiori di tutta la provincia torneranno in classe, altri 20.360 continueranno invece a fare lezione da casa. Per due settimane si andrà avanti così testando la tenuta del trasporto pubblico, che dovrà rispettare l’obbligo di far viaggiare i propri bus pieni solo al 50%. Verranno analizzati i flussi, quindi da dove vengono gli studenti, come si muovono, se l’autobus è ancora il mezzo di trasporto più gettonato. Poi Prefettura, Provveditorato e Mom faranno un primo bilancio e passeranno alla seconda fase, quella della presenza a scuola del 75% degli studenti. A quel punto la pressione sul trasporto pubblico aumenterà, gli studenti da trasportare passeranno da circa 20mila a circa 30mila, e l’organizzazione dovrà per forza essere cambiata. «Ma a quel punto - spiega Giacomo Colladon, presidente di Mom - saremo pronti e arriveremo da due settimane di collaudo che ci consentiranno di mettere a punto le strategia con dati certi».

Il prefetto Maria Rosaria Laganà, il dirigente scolastico Barbara Sardella e lo stesso Colladon si sono già sentiti per chiarire alcuni punti. Il piano predisposto ricalca quello di dicembre, quando sembrava che il ritorno a scuola dovesse essere imminente oltre che a ridosso delle feste natalizie. Poi il nuovo l’acuirsi della pandemia e l’ingresso in zona arancione hanno provveduto a congelare tutto. Ora si riparte: lunedì anche i ragazzi delle scuole superiori riprenderanno, un passo alla volta, un minimo di normalità ritornando a scuola. Ma non tutti assieme. E domani prefettura, provveditorato e Mom si ritroveranno ufficialmente per mettere nero su bianco la strategia già abbozzata in queste ultime ore. «Partire con la didattica in presenza al 50% per noi è un grande vantaggio - ammette Colladon - ci consente di riprendere il servizio con i mezzi che abbiamo e di organizzare la fase successiva. In linea di massima questo regime rimarrà in vigore per due settimane, poi si passerà alla presenza al 75%. Ma a quel punto, dopo aver studiato quali sono le corse più utilizzate, la percentuale di ragazzi che utilizza ancora il bus e altri dati, potremmo organizzarci meglio». Colladon precisa che non ci sono problemi di numero di mezzi: «Con la didattica al 75% e mantenendo la capienza dei mezzi al 50%, ci serviranno 120 bus in più. Ma siamo coperti: abbiamo già gli accordi con i privati».

Mom ha anche predisposto un piano per disciplinare l’uso dei mezzi. Da lunedì 45 stewart presidieranno le fermate più importanti delle varie linee, quelle dove storicamente si registra il numero più alto di studenti in attesa di salire nei bus o di scendere. «Il compito di questi stewart - continua Colladon - sarà quello di controllare che le distanze di sicurezza vengano rispettate, che tutti usino la mascherina e che non si creino assembramenti». A Treviso Ca’ Sugana è pronta a mettere a disposizione anche la polizia locale: «Se il sindaco Conte ci farà questo favore ne sarò felice, magari si potrebbero utilizzare anche alcuni volontari della protezione civile. A settembre abbiamo già sperimentato questa formula e ha funzionato. Sui ragazzi la vista di un’uniforme ha sempre un certo effetto. E il nostro obiettivo è quello di garantire la massima sicurezza possibile». 

Nell’incontro di domani si discuterà molto di orari. Nonostante un accordo di massima sia già stato trovato, non è ancora del tutto tramontata la possibilità di introdurre il doppio orario d’ingresso negli istituti in modo da sospendere o limitare al massimo la didattica a distanza: «Ne parleremo, però non penso che questa soluzione verrà adottata - precisa Colladon - ma se così fosse, come Mom dovremmo chiedere che gli orari d’entrata siano 8 e 10 di mattina, in modo da darci la possibilità di fare un doppio passaggio. Che poi dovrebbe essere replicato al pomeriggio. Decideranno le scuole, ma molto probabilmente è più agevole continuare con la didattica a distanza per chi non va in classe. Sono questioni da limare, ma l’impostazione del piano di rientro c’è già».
 

Ultimo aggiornamento: 09:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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