Permasteelisa, 150 esuberi: il piano di riorganizzazione aziendale

Giovedì 19 Novembre 2020 di Denis Barea
Permasteelisa, 150 posti a rischio: il piano di riorganizzazione aziendale

TREVISO Passa per 150 dipendenti in esubero la riorganizzazione aziendale di Permasteelisa. Ieri la notizia è arrivata agli addetti del gruppo acquistato, solo il 30 settembre scorso dall'americana Atlas Holding, nel corso del tanto atteso incontro con il management.

«Senza un confronto che tracci percorsi industriali e di tutela per i lavoratori non ci sarà nessuna mediazione», affermano seccamente Enrico Botter e Alessio Lovisotto, rispettivamente segretari generali Fiom Cgil e Fim Cisl.

L'azienda replica che Permasteelisa sta attraversando una situazione complessa e difficile, legata all'evoluzione del settore delle costruzioni nei mercati di riferimento, quello inglese, francese, americano e italiano appunto, che ha subito rallentamenti negli ultimi anni. «Anche in Italia, come accaduto nel gruppo Permasteelisa a livello internazionale, occorre quindi adottare una specifica strategia e interventi straordinari per ritornare presto alla profittabilità, garantendo così la sopravvivenza dell'azienda e la sua competitività futura - la nota di Permasteelisa -. Ciò richiede, in linea con il percorso di evoluzione intrapreso già da altre aziende del gruppo, un adeguamento della struttura organizzativa per renderla più efficiente e snella».


LA REAZIONE
Ma il sindacato non ci sta. «I dipendenti di Permasteelisa - spiegano Fiom e Fim - avevano già mandato un segnale il 23 ottobre scorso quando hanno incrociato le braccia per due ore in segno di protesta per la mancanza di chiarezza sul loro futuro e a sostegno del rinnovo del contratto nazionale. Il piano industriale punta a recuperare la redditività persa dal sito trevigiano negli ultimi anni attraverso una riorganizzazione aziendale che porti lo stabilimento a concentrarsi sul rivestimento dei grandi edifici. Si volta pagina rispetto alla strategia commerciale e produttiva dell'ultimo periodo, guardando a una più accurata selezione dei mercati di riferimento e al progressivo abbandono di quelli più rischiosi. Lunedì saranno convocate le assemblee dei lavoratori concludono Botter e Lovisotto , consapevoli che in questa fase eccezionale la normativa ha formalmente bloccato i licenziamenti di natura economica mettendo a disposizione la cig Covid almeno fino a marzo 2021. Si parte da qui, non ci sono mediazioni possibili su questi punti. Allo stesso tempo siamo consapevoli della situazione di difficoltà e non vogliamo sottrarci al confronto con l'azienda per provare a costruire da subito percorsi a tutela dei lavoratori di Vittorio Veneto».

Ultimo aggiornamento: 11:54 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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