TREVISO Passa per 150 dipendenti in esubero la riorganizzazione aziendale di Permasteelisa. Ieri la notizia è arrivata agli addetti del gruppo acquistato, solo il 30 settembre scorso dall'americana Atlas Holding, nel corso del tanto atteso incontro con il management.
«Senza un confronto che tracci percorsi industriali e di tutela per i lavoratori non ci sarà nessuna mediazione», affermano seccamente Enrico Botter e Alessio Lovisotto, rispettivamente segretari generali Fiom Cgil e Fim Cisl.
LA REAZIONE
Ma il sindacato non ci sta. «I dipendenti di Permasteelisa - spiegano Fiom e Fim - avevano già mandato un segnale il 23 ottobre scorso quando hanno incrociato le braccia per due ore in segno di protesta per la mancanza di chiarezza sul loro futuro e a sostegno del rinnovo del contratto nazionale. Il piano industriale punta a recuperare la redditività persa dal sito trevigiano negli ultimi anni attraverso una riorganizzazione aziendale che porti lo stabilimento a concentrarsi sul rivestimento dei grandi edifici. Si volta pagina rispetto alla strategia commerciale e produttiva dell'ultimo periodo, guardando a una più accurata selezione dei mercati di riferimento e al progressivo abbandono di quelli più rischiosi. Lunedì saranno convocate le assemblee dei lavoratori concludono Botter e Lovisotto , consapevoli che in questa fase eccezionale la normativa ha formalmente bloccato i licenziamenti di natura economica mettendo a disposizione la cig Covid almeno fino a marzo 2021. Si parte da qui, non ci sono mediazioni possibili su questi punti. Allo stesso tempo siamo consapevoli della situazione di difficoltà e non vogliamo sottrarci al confronto con l'azienda per provare a costruire da subito percorsi a tutela dei lavoratori di Vittorio Veneto».