Paziente riconoscente regala all'ospedale di Treviso un macchinario da 120mila euro

Domenica 2 Febbraio 2020 di Mauro Favaro
Paziente riconoscente regala all'ospedale un macchinario da 120mila euro (Foto di Michal Jarmoluk da Pixabay)
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TREVISO - «Questo ospedale si è sempre dato da fare per me. Come posso ricambiare? Avete bisogno di qualcosa?». È la domanda che un paziente ha rivolto durante una visita a Giuseppe Scarpa, direttore dell'unità di Oculistica del Ca' Foncello. «Stiamo raccogliendo fondi per acquistare un nuovo macchinario capace di diagnosticare precocemente i problemi della retina nei neonati ha risposto il primario ma ci mancano ancora 120mila euro». Sembrava una battuta. Carlo Padoan, il paziente che si stava facendo visitare, invece non si è scomposto: «Va bene ha detto ve li do io». Scarpa all'inizio quasi non ci credeva. Invece Padoan ha confermato tutto. Per lui, 84enne residente nel trevigiano, già titolare di un'azienda attiva nel settore della meccanica, è stato il gesto più naturale del mondo. Ed è subito passato dalle parole ai fatti. 

IL DISPOSITIVO
La settimana scorsa Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl della Marca, ha formalmente accettato la donazione. I soldi serviranno per acquistare un sistema digitale grandangolare RetCam3. Si tratta di una speciale microcamera di ultima generazione che consente ai medici di visualizzare e fotografare il fondo dell'occhio anche dei neonati più piccoli, nati prematuramente, ottenendo una precisa mappatura dei vasi retinici da trattare per scongiurare il rischio di un distaccamento della retina, che porta alla cecità. Con questa guida, gli specialisti dell'equipe dell'Oculistica potranno intervenire subito con il laser per risolvere le forme più importanti di retinopatia del prematuro, malattia rara che colpisce proprio i neonati più piccoli. 

LE RAGIONI
«Nutro una grandissima stima per la struttura ospedaliera di Treviso. Sono sempre efficienti. Ogni volta che ho avuto bisogno sono stato seguito nel modo migliore spiega Padoan È questa la ragione che mi ha spinto a provare a restituire qualcosa. La proposta di dare una mano per acquistare il nuovo macchinario per salvare la vista ai bambini è stata ottima. Adesso, per quanto possibile, vorrei continuare a dare il mio contributo, magari anche per altre cose». A Natale nell'auditorium dell'Appiani era andato in scena un concerto benefico, organizzato dall'associazione Per mio figlio, con le orchestre Big Bang Unipd, composta da personale e studenti dell'Università di Padova, e Asclepio Ensemble, formata da medici, infermieri, tecnici, che lavorano in varie aziende sanitarie del Veneto. Il ricavato era destinato proprio all'acquisto della RetCam. Con il contributo di Padoan, adesso si può guardare anche altrove. Prima di procedere con la donazione, l'84enne ne ha parlato con la moglie. La coppia ha due figli, ma sono entrambi già adulti. «L'iniziativa è partita in armonia da me e da mia moglie», specifica lui. 

LA SORPRESA
Al Ca' Foncello non sembra vero. «Ci ha colti di sorpresa ammette il primario Giuseppe Scarpa quando mi ha chiesto se avevamo bisogno di qualcosa, durante le visita, gli ho risposto che avevamo iniziato a raccogliere fondi per acquistare la RetCam ma che ci mancavano ancora 120mila euro. Era quasi una battuta. Invece sono stato preso alla lettera. Davanti a tanta generosità, noi non possiamo che ringraziare e continuare a lavorare sempre al meglio per curare tutte le persone che ne hanno bisogno». A partire dai pazienti più piccoli, appunto. 

LA PATOLOGIA
La retinopatia del prematuro è una malattia rara. Il tessuto retinico del bambino venuto alla luce prima del tempo si trova ad affrontare un ambiente per il quale non è ancora maturo e reagisce producendo vasi retinici anomali che, se lasciati a se stessi, possono proliferare fino a contrarre e staccare la retina. Con il laser è possibile creare delle bruciature intorno ai vasi determinandone la progressiva scomparsa, scongiurando così il distacco della retina, e quindi salvando la vista. Ogni anno a Treviso vengono eseguite 400 visite di screening sui circa 80 bambini che nascono prima del termine. Si tratta di neonati che pesano meno di 1,5 chilogrammi o con un'età gestazionale inferiore alle 30 settimane. Di questi, quelli con forme più gravi, che necessitano del trattamento urgente, sono mediamente cinque, generalmente di età gestazionale tra le 24 e le 26 settimane. 
Ultimo aggiornamento: 3 Febbraio, 08:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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