MONTEBELLUNA (TREVISO) Ieri mattina, il Covid ha strappato allo sportsystem una figura che ne ha fatto la storia. È morto in ospedale, a Montebelluna, a 72 anni, Giuseppe Vasco Cavasin. L'imprenditore della Roces era stato ricoverato una ventina di giorni fa. Di forte tempra, ancora attivo nel mondo degli affari, non ha retto alla forza del virus. Alla sua Roces ha dedicato una vita. L'azienda aveva iniziato l'attività nell'immediato dopoguerra, quando il nonno di Vasco aveva avviato la produzione di pedule e scarpe da roccia. Vasco, poi, aveva cominciato a lavorare nella ditta di famiglia subito dopo la terza media, quando la gestiva il padre Ottorino. Il salto, all'inizio degli anni Ottanta, quando Cavasin, già leader europeo nella produzione di pattini da ghiaccio, avviò la produzione dei pattini in linea. Prima come subfornitore dell'americana rollerblade e poi con una propria linea di prodotti a marchio Roces. «Anche ora, nonostante le redini dell'azienda fossero state assunte dal figlio Massimo, continuava a essere presente -dice Patrizio Bof, presidente dell'associazione sportsystem- La produzione dell'azienza è in Cina, ma la testa saldamente ancorata in via Ferraris a Montebelluna».
IL PALIO
Nicola Palumbo, presidente dell'ente palio, lo ricorda come grande imprenditore, che ha fatto la storia del pattino in linea.
LA FAMIGLIA
Vasco Cavasin lascia il figlio Massimo e i nipoti Giovanni, Francesco, Giacomo, che gli erano legatissimi, la moglie Raffaella Gatto, il fratello Walter e la sorella Lala. «Ho troppa confusione per esprimere qualsiasi pensiero -dice Massimo, il figlio- dico solo quello che ho detto a tutti, ad iniziare dai suoi amatissimi nipoti: Vasco era un buono». Il funerale martedì alle 15 in Duomo. (l.bon)