MONTEBELLUNA - Stringe la mano a un anziano e gli ruba il Rolex da cinquemila euro.
LE ABITUDINI
La passeggiata con il cane è quasi un'abitudine per il pensionato che conosce bene la zona sempre abbastanza tranquilla e poco trafficata. Anche ieri mattina l'anziano si trovava a passeggio in via Foresto quando all'altezza di un condominio è stato avvicinato dalla presunta ladra. «Mio papà è solito fare il giro ogni mattina con il cagnolino proprio lì intorno a casa - racconta la figlia dell'anziano - oggi (ieri ndr) mentre passava per via Foresto, una signora minuta di nazionalità asiatica o sudamericana, gli ha chiesto che ore fossero e lui ha guardato l'orologio e ha risposto senza insospettirsi». Il pensionato si trovava all'altezza di un condominio e in quell'istante c'era anche un uomo che stava tagliando l'erba. Probabilmente la donna si sarebbe accorta del costoso orologio dopo aver seguito il settantacinquenne ha simulato di essere al telefono in modo da attirare nuovamente l'attenzione della sua vittima. Raggiunto in via Monte Boccaor, la delinquente ha stretto forte la mano del pensionato tanto da procurargli dei vistosi lividi sul dorso.
IL SALUTO
«Va bene arrivederci mi dia la mano» avrebbe detto la donna all'anziano. Il settantacinquenne intanto stava cercando di allontanare la sconosciuta e continuava a dirle: «Non voglio darle la mano se ne vada, mi molli, mi molli». È a quel punto che mollata la presa è riuscita a sfilare il prezioso oggetto dal polso della vittima. Sono bastati pochi passi e il settantacinquenne si è accorto che gli era stato rubato il Rolex. Il tempo di girarsi e velocissima la donna era già scappata via. «Mio padre ha anche ripercorso la strada - spiega la figlia - ha chiesto a una signora che usciva dal parchetto se aveva visto una donna scappare ma non aveva visto niente». Non si escluderebbe che la donna fosse stata al telefono con un complice che probabilmente la stava aspettando con il malloppo per poi fuggire via a gambe levate. «Non è solo il valore economico dell'orologio - chiude la figlia - ma dispiace per il grande valore affettivo».