TREVISO - «Pochi locali aperti a Pasquetta? Capisco la riflessione del sindaco, ma bisogna valutare due questioni: la difficoltà nel trovare personale e la difficoltà nel programmare i flussi turistici». Dania Sartorato, presidente Fipe e di Unascom, approva l’analisi che fa Mario Conte quando dice che nei giorni di festa, con la città piena di turisti, è necessario garantire sempre più servizi. E, di conseguenza, limitare le chiusure di bar, ristoranti, pizzerie ma anche di negozi: «Questa Pasquetta è andata molto meglio rispetto a qualche anno fa - ha sottolineato il primo cittadino - ma tanti servizi erano ancora chiusi- Serve un altro scatto di mentalità». Per Sartorato invece, più che di “mentalità” è bene parlare di questione pratiche. A cominciare dalla difficoltà di trovare personale.
LA DIFFICOLTÀ
«Il problema del personale c’è - ammette - ma non riguarda solo la nostra categoria o il nostro territorio ma un po’ tutti. E anche questo incide molto sulla scelta di quando tenere aperto». Tante attività, dopo aver lavorato a Pasqua, hanno scelto di tirare il fiato a pasquetta proprio per non pesare sulle spalle sempre delle stesse persone. Ecco perché, con le vie e le piazze piene di turisti, c’è chi ha preferito non lavorare. «È da studiare questa difficoltà che si trova nell’assumere. Per chi fa il nostro mestieri di sicuro incide la richiesta di lavorare il fine settimana. Per tanti giovani questa è una condizione difficile da accettare. Molto probabilmente la pandemia incide anche in questo: l’aver avuto, per due anni, così tanto tempo a disposizione adesso spinge in tanto valutare meglio gli impegni. E se
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