Dal parrucchiere per la cresima dei nipoti, muore stroncata da infarto

Domenica 5 Marzo 2017 di Maria Chiara Pellizzari
Rosetta Biasucci,
CASTELFRANCO - È morta d'infarto mentre si trovava dal parrucchiere. Rosetta Biasucci, di 74 anni, madre del consigliere comunale Andrea Beltrame del Pd, è svenuta l'altro giorno  verso le 11 mentre si trovava dalla parrucchiera in via Staizza a Salvarosa, dove risiede. E dato che non si riprendeva, la titolare del negozio ha avvisato il Suem. I medici hanno tentato il tutto per tutto e le hanno praticato un massaggio cardiaco, ma in poco tempo Rosetta si è spenta. È stato un improvviso attacco cardiaco a far perdere i sensi alla 74enne, mentre stava attendendo che si asciugasse il colore per procedere all'acconciatura. Si stava preparando per un'occasione speciale: ieri si impartiva la cresima a due dei suoi dodici nipoti, Barbara e Damiano. E lei, che era particolarmente legata ai nipoti, ma anche molto devota, tanto che partecipava ad un gruppo di preghiera, si stava preparando per il giorno di festa. Rosetta viveva col pacemaker e 15 giorni fa aveva effettuato un controllo, tutto sembrava regolare. I problemi cardiaci sembravano essersi stabilizzati, e lei teneva sempre sotto controllo la situazione, con periodiche visite al reparto di Cardiologia del San Giacomo.

La notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno per la numerosa famiglia di Rosetta, che da dodici anni era rimasta vedova, dopo aver perso il suo amato Eugenio, da cui aveva avuto cinque figli. Tiziano, Michela, Andrea, Stefania e Paolo. «Una moglie innamorata e premurosa, una madre attenta e una nonna affettuosa» così la ricorda il figlio Andrea. Quando il marito Eugenio si era ammalato di leucemia, Rosetta gli era sempre stata accanto. Casalinga, aveva dedicato tutta la sua vita alla famiglia, i suoi nipotini erano la sua più grande gioia. «Noi figli abbiamo sempre potuto contare su di lei, portavamo spesso i nipotini a casa sua, era il nostro punto di riferimento», parla con voce flebile il figlio Andrea. «La ricordo in bicicletta, perché voleva essere sempre autonoma, non chiedeva mai niente a nessuno, con la sua bici andava ovunque». 
Ultimo aggiornamento: 21:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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