Scuola in sciopero:
papà bullo insulta la maestra

Sabato 1 Dicembre 2018 di Mauro Favaro
Bambini all'ingresso di una scuola
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TREVISO Ha scoperto solo pochi istanti prima dell’inizio delle lezioni che suo figlio sarebbe uscito un’ora prima a causa di uno sciopero. E non ha trovato di meglio che prendersela con la maestra, chiamandola per nome, urlandole contro insulti di ogni tipo e dandole della prostituta proprio davanti ai cancelli della scuola, in mezzo a decine di bambini che stavano entrando nelle loro classi.  Ha dell’incredibile quanto accaduto ieri mattina in un’elementare di Treviso, poco distante dalle mura. 
GLI INSULTI
Quando gli è stato comunicato che le lezioni sarebbero terminate alle 12 anziché alle 13, il padre ha letteralmente perso le staffe. La maestra è una p…..a – si è messo a urlare – i dipendenti pubblici sono da prendere tutti a calci nel c..o». E poi se n’è andato. L’insegnante in questione non ha sentito gli insulti. Si trovava all’interno della scuola. Mentre i genitori lasciano i piccoli all’altezza dei cancelli, sotto il controllo della referente di plesso. Le pesantissime parole, però, sono state udite da altre famiglie e, soprattutto, dai bambini che proprio in quel momento stavano entrando nell’istituto. Un altro papà è intervenuto per provare a riportare la calma. Ma non c’è stato verso. «Quando quel signore si è messo a urlare improperi, una delle mie due figlie era ancora con me, mentre l’altra si accingeva a entrare – racconta il padre che ha chiesto di moderare i toni – allontanandomi, ho suggerito all’autore degli insulti di andare a esprimere le sue ingiurie direttamente all’interessata, visto che potrebbe almeno difendersi secondo la legge». Il genitore inferocito non è rimasto a sentirlo. Ha solo replicato che era già il secondo venerdì che suo figlio usciva un’ora prima a causa delle ripercussioni di uno sciopero. 
LA MISSIVA
Al papà che ha provato a far da mediatore non è rimasto che allargare le braccia. Ma non si è fermato qui. Una volta a casa ha scritto all’istituto raccontando ciò che era successo ed esprimendo ai docenti tutta la sua vicinanza. Evidentemente la scuola è un contenitore sociale anche per il genitore che si permette di insultare e offendere una mastra in questo modo – si legge nella comunicazione – medito sulle parole pronunciate in occasione dell’evento nazionale di inaugurazione dell’anno scolastico che rappresentavano il bullismo dei genitori come una realtà. Anche questi sono semi di odio. Le maestre e i maestri profondono i loro sforzi per il bene dei nostri figli. Non meritano tutto ciò. Ma quale società stiamo costruendo? Proviamo a umanizzare le persone. Altrimenti ci aspetteranno anni difficili e bui». Tra l’altro la maestra insultata non aveva nemmeno aderito allo sciopero proclamato ieri dalla Ulm-Scuola. Semplicemente non l’aveva annunciato in modo preventivo. L’insegnante si era presentata alle 8 confermando la propria presenza, come previsto dalla legge. Ieri avrebbe dovuto far lezione dalle 9 alle 13. Iniziando un’ora prima, però, il suo orario è slittato dalle 8 alle 12. Di conseguenza la classe ha perso l’ultima ora. È questa la ragione dell’uscita anticipata. Ed è questo il motivo per cui il papà è andato su tutte le furie. "E’ stata una situazione spiacevole – dice il preside – la legge prevede che gli insegnanti possano manifestare l’adesione o meno agli scioperi la mattina stessa. Non è possibile garantire l’intero orario perché i buchi che si creano non posso essere coperti con delle supplenze: sarebbe una condotta antisindacale. Il genitore, in sostanza, si è lamentato per uno sciopero che non c’è stato. Detto questo, spiace che gli insulti siano stati indirizzati a una maestra di un plesso che davvero non fa quasi mai scioperi".
Ultimo aggiornamento: 16:04 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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