Quest'anno Panevin più grandi ma a mezzanotte tutti spenti

Giovedì 27 Dicembre 2018 di Elena Filini
Quest'anno Panevin più grandi ma a mezzanotte tutti spenti
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TREVISO L'hanno già chiamata ordinanza riparatrice. Dopo anni di dieta, le pire dei Panevin posso tornare a stagliarsi alte sulla pianura. Il nuovo documento diramato dal sindaco di Treviso e dall'assessore all'ambiente consentirà a circa 8/10 panevin di poter preparare una catasta fino a 3 metri e mezzo per tre. «Ma la vera novità - chiarisce subito l'assessore Alessandro Manera - è che i Panevin dovranno essere spenti a mezzanotte. Questo ci consentirà di limitare quanto e forse più degli scorsi anni le emissioni inquinanti». E in seconda battuta, ci sarà un controllo strettissimo sui materiali bruciati: «Faremo controlli capillari. Se emergono irregolarità, applicheremo la sanzione prevista per lo smaltimento dei rifiuti». Copertoni e altri materiali nocivi sono rigorosamente banditi: «Lo erano anche prima, ma la differenza è che quest'anno vigileremo. E saremo inflessibili anche sui Panevin abusivi. I vigili usciranno a ogni segnalazione».
COERENZAL'amministrazione è perfettamente consapevole che il meteo non sta dando una mano. Giorni di siccità stanno facendo rapidamente alzare il livello del pm10. E all'orizzonte non si profila alcun fenomeno riequilibratore. Se il livello fosse veramente oltre soglia si potrebbe rivedere l'ordinanza? «A questo punto no. Il panevin è l'occasione per un momento di socialità legato alla vita delle parrocchie: molte comunità si stanno già mobilitando e ora diventa difficile cancellare tutto». Manera assicura che il numero dei Panevin non andrà oltre le 10 unità: «Bisogna tenere conto della sensibilità di moltissime persone: il Panevin è un evento identitario, fortemente sentito dalle comunità. Noi avevamo lasciato intendere che l'ordinanza Manildo non ci piaceva, eravamo contrari a queste limitazioni. E ora siamo coerenti. Anche perché è un paradosso aprire la circolazione a tutti i veicoli fino all'Epifania e poi negare il piacere del Panevin».
LE REAZIONIDunque niente più limiti ai Panevin del 2019, o meglio, altezza e larghezza degli stessi sono state riviste e raddoppiate. La nuova ordinanza del sindaco Mario Conte, infatti, prevede che le tradizionali pire di fuoco venete passino da 1,5 metri per 2 a 3 metri e mezzo per 3, ovviamente sempre costruite con materiali controllati e non pericolosi. In tutto il periodo di validità della nuova ordinanza, ad eccezione del 5 e 6 gennaio 2019, sarà comunque vietato accendere fuochi in modo da contenere le polveri sottili sprigionate da fumo, legna e sterpaglie bruciate. Dopo anni di ordinanza green e di forti polemiche, l'amministrazione Conte sceglie di riportare pienamente in vita una tradizione secolare. «Non sono in assoluto contrario alla modifica dell'ordinanza - commenta dai banchi dell'opposizione Franco Rosi - certo però con queste condizioni climatiche siccitose avrei fatto una riflessione in più. Quella del Panevin è una tradizione molto amata. L'importante è il controllo assoluto su ciò che viene bruciato». Di altro parere è Domenico Losappio, M5S. «Purtroppo i falò provocano problemi di pm 10. A me spiace per chi ama il Panevin ma penso che sia il caso di limitarli, anche se questo va contro interessi di consenso. Il compito del buon amministratore però sarebbe quello di badare prima ai problemi che al consenso. Anche la limitazione a mezzanotte non mi persuade: le cataste dopo la festa non vengono comunque alimentate. Resta invece il raddoppio delle dimensioni. Questo avrà delle conseguenze».
Ultimo aggiornamento: 10:42 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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