Addio panevin. Cancellati tutti i tradizionali falò della Befana: «Rischio troppo alto»

Sabato 12 Dicembre 2020 di Laura Bon
Addio panevin. Cancellati tutti i tradizionali falò della Befana: «Rischio troppo alto»
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TREVISO Il Covid spegne i panevin della provincia. Dopo Arcade, che ha già annunciato da alcune settimane la rinuncia all'organizzazione del tradizionale evento dell'epifania, anche Montebelluna segue a ruota, predisponendo una precisa ordinanza su questo e altri temi. Ma lo stesso faranno Treviso, Oderzo e, con ogni probabilità, tutti gli altri centri, grandi e piccoli, della Marca. Del resto, le ordinanze reginali e nazionali in vigore, se non parlano esplicitamente di panevin, vietano comunque gli assembramenti ed è inevitabile che un falò della befana comporti l'arrivo di molte persone.


NERO SU BIANCOÈ per questo che il sindaco di Montebelluna Elzo Severin, prendendo le mosse dagli atti sovracomunali, ha deciso di mettere nero su bianco i divieti, che saranno in vigore fino al 15 gennaio. L'ordinanza, in particolare, sospende le manifestazioni denominate Pane e Vin e i Falò della Befana su tutto il territorio comunale, ma anche gli spettacoli pirotecnici. «Con questa ordinanza -dice Severin- cerchiamo di intervenire su due fronti: innanzitutto quello di evitare la diffusione del virus scongiurando occasioni di assembramento quali possono essere i tradizionali Panevin dell'Epifania e gli spettacoli pirotecnici delle festività natalizie». A Treviso invece un'ordinanza specifica non c'è, ma il risultato non cambia. «Non li faremo -dice il sindaco Mario Conte- Credo peraltro che l'indirizzo di non autorizzarli sia comune in tutta la provincia, alla luce del divieto di assembramenti. Dispiace interrompere una tradizione, ma è inevitabile». E, al momento, non si sta pensando a idee alternative. «Siamo concentrati sul problema trasporti: la questione che più importa in questo momento». Analoga la posizione del sindaco di Oderzo, Maria Scardellato, che non accenderà il suggestivo panevin sul Monticano; una splendida festa collettiva, che nell'edizione di gennaio 2020 aveva attirato circa 2mila persone. «Non servono ordinanze -afferma la Scardellato- È un evento che organizziamo noi. Quest'anno non è possibile. I nostri cittadini si dovranno accontentare del gioco a quiz che abbiamo promosso online e che servirà anche a conoscere e promuovere Oderzo».
I MERCATI FESTIVIInsomma, è evidente che ciò che Montebelluna ha esplicitato risulta comunque implicito anche negli altri centri. Come ad esempio il divieto di ogni iniziativa, anche temporanea, di intrattenimento a favore della clientela all'esterno delle attività di somministrazione di alimenti e bevande. No anche all'installazione di giostre o alle attrattive rappresentate da operatori circensi, artisti di strada e similari. «Anche attraverso la sorveglianza ai mercati -ricorda Severin- cerchiamo di far tutelare indirettamente il personale sanitario messo a dura prova in questa fase. Purtroppo il numero di medici, infermieri e operatori socio-sanitari contagiati è considerevole ed è nostro dovere cercare di evitare in qualsiasi modo sia di mettere ulteriormente a rischio questo personale prezioso, sia di mettere il crisi la struttura ospedaliera, già fortemente provata dall'emergenza». L'altro grosso nodo, del resto, sono appunto i mercati. Non solo i mercatini, ma quelli straordinari che a Montebelluna come ad Oderzo e in altri Comuni, si svolgevano tradizionalmente nelle domeniche di avvento. A Montebelluna i mercati festivi salteranno, mentre vengono confermati quelli settimanali. E anche a questo proposito Oderzo si muove sulla stessa linea. «Non siamo in grado di garantire, con la nostra Protezione civile, i controlli nella giornata di domenica. I problemi legati al maltempo hanno infatti richiesto, nei giorni scorsi, uno sforzo incredibile».
 

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