Racquet Village di Panatta da rivedere: sette nuove palazzine sono troppe

Domenica 24 Ottobre 2021 di Paolo Calia
Racquet Village di Panatta da rivedere: sette nuove palazzine sono troppe
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TREVISO - Andrà in discussione nella commissione Urbanistica in programma martedì e poi nel consiglio comunale di mercoledì. Ma a Ca' Sugana non si fa altro che parlare della proposta di accordo pubblico-privato presentata da Adriano Panatta per realizzare il Green Village Racquet Club in via Medaglie d'Oro, nell'area a nord del Racquet Club inaugurato a inizio settimana.

Si tratta di un progetto edilizio che vede la realizzazione di sette palazzine di lusso immerse nel verde, tutte di cinque piani con due appartamenti per piano, per poco meno di 32mila metri cubi edificabili. In cambio al Comune andrà un parco con strutture sportive e piste ciclabili dal valore di circa 700mila euro. Questa la proposta avanzata da Panatta, ma che non verrà accolta. Almeno non in questi termini.


LA TRATTATIVA

L'amministrazione comunale sta infatti meditando una contro-proposta che prevede la riduzione della cubatura edificabile di circa il 30%, che quindi potrebbe calare fino a 20-22mila metri cubi. Di conseguenza le palazzine non potranno essere più sette e dovranno essere comunque più basse, ma mantenendo i 700mila euro come valore dell'Interesse pubblico. Il parco però interessa poco. Ca' Sugana, come opere pubbliche, pare molto più interessata a migliorare la viabilità del quartiere potenziando la rete delle piste ciclabili. Su questa base verrà imposta la trattativa. Contrariamente ad altre proposte presentate dai privati, quella di Panatta non verrà quindi bocciata. Sarà con ogni probabilità approvata, ma con riserva. Con una nota che lascia libera l'amministrazione comunale di cambiare i termini della questione. Insomma: dopo il passaggio in commissione e in consiglio, dove verrà ribadito l'interesse generale per il progetto, partirà una partita a scacchi dall'esito ancora imprevedibile.


L'IDEA

Il Green Village Racquet club si presenta come un complesso residenziale molto elegante, con edifici in classe A e quindi a bassissimo consumo energetico, dalle linee moderne e ricchi di vetrate. Il tutto immerso in un parco pensato sia per nascondere gli edifici e alzare un muro verde nei confronti della strada, sia per fornire un servizio al quartiere. La proposta ha, ovviamente, sollevato non poche polemiche. Luigi Calesso (Coalizione Civica) osserva: «La richiesta della nuova proprietà dell'area dell'ex-Zambon (Panatta e i suoi soci) è del tutto legittima, ma non si capisce perché l'amministrazione comunale dovrebbe accoglierla. Si tratta di quasi 30mila metri cubi di nuova edificazione residenziale, di migliaia di metri quadrati di suolo consumato, di altri appartamenti in una città in cui con ogni probabilità ce ne sono già 5.000 di vuoti e si continua a costruirne».

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Ultimo aggiornamento: 09:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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