Oltre 600 pagine di scartoffie per organizzare il Palio di Montebelluna: «Troppa burocrazia, così muoiono gli eventi»

Martedì 23 Agosto 2022 di Laura Bon
Il palio di Montebelluna messo a rischio dalla burocrazia

MONTEBELLUNA - Manifestazioni stritolate dalla burocrazia. «Serve un ufficio ad hoc o muore tutto». A lanciare l'allarme è il presidente dell'Ente palio Nicola Palumbo, alle prese con una vera e propria montagna di carte necessaria per organizzare il Palio.

Un cumulo di necessità da ottemperare che richiede interventi da specialisti, atti per i quali non tutti sono in grado di avere a disposizione chi sia in grado di intervenire.


MONTAGNA DI CARTE
«Senza contare patrocini, dichiarazione Siae e altri documenti generici che sono stati redatti o lo saranno a breve, il totale di carte e relazioni realizzate per il Palio del Vecchio Mercato ammonta a 628 pagine - dice Palumbo - Io non contesto il fatto che si devano applicare normative di sicurezza. È un bene per tutti. La mia osservazione è come si arriva a ciò. Ci deve essere una distinzione fra le manifestazioni senza scopo di lucro e quelle che lo prevedono». E scende nei dettagli. «Noi che facciamo eventi no profit dovremmo essere aiutati dall'ente pubblico. Non può essere che noi andiamo con il cappello in mano da più tecnici per chiedere aiuto, come se fossimo i titolari di una discoteca o di un ristorante. In sostanza, chi organizza per mestiere si paghi i tecnici, chi lo fa senza scopo di lucro dovrebbe essere aiutato». Poi precisa: «Chi organizza eventi di utilità pubblica dovrebbe essere concentrato solo sugli aspetti organizzativi. L'aspetto normativo dovrebbe essere invece a carico dell'ente pubblico. Dovrebbe essere o il Comune o un altro ente para pubblico a occuparsene. Altrimenti vanno a morire le manifestazioni». L'esempio è chiaro: «Domani alle 10 sono in commissione pubblico spettacolo a presentare tutte le carte al Comune. Ma quanto più semplice sarebbe se le curasse il Municipio?». Il messaggio è chiaro: «Allora, cara pubblica amministrazione, te ne devi fare carico tu, almeno per gli eventi di pubblica utilità come il Palio e altre manifestazioni simili. Come? I progetti li devono fare i tuoi geometri, le relazioni i tuoi tecnici e le firme le devono mettere anche gli amministratori pubblici che, lo ricordo, sono votati ed eletti per assumersi responsabilità. Che ti sei candidato a fare se non sei pronto a prenderti le responsabilità di ciò che avviene in città? Viceversa, banalmente, si chiude tutto».


IL SUGGERIMENTO
E Loreno Miotto, consigliere di Progetto democratico, ha già un suggerimento: «Ho toccato con mano la situazione in occasione dell'organizzazione delle iniziative per i centocinquant'anni del trasferimento del mercato. Terminate le celebrazioni bisognerà parlarne. Immagino un ufficio ad hoc per gli eventi che possa essere di supporto concreto alle associazioni nell'affrontare le diverse fasi burocratiche pre/durante/post eventi, soprattutto riguardo gli aspetti della sicurezza».

 

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