MASER - Da ieri Yuri, il titolare della palestra Dorian Gray di Maser, ha regolarmente aperto la sua attività.
IL MESSAGGIO
«Sono tornato stamattina alle 5 e ho riposato solo due orette - ha detto in un video annunciando l'apertura - Ho gli occhi stanchi ma questo non ha importanza. Ciò che conta è che qui siamo operativi. Invito tutti voi che avete un'attività ad aprire a dire basta. Dobbiamo essere noi a farlo. Solo così abbiamo la speranza di riuscire a riprendere la nostra attività. Lavorare non è un reato, è un diritto». Poi aggiunge: «Abbiamo invitato tutte le categorie a farlo - spiega Yuri - Per quanto riguarda le palestre, al momento ci sono io ma si stanno unendo altri esponenti del settore che mi hanno contattato oggi e sono intenzionati ad aderire». L'iniziativa, secondo Yuri, non ha più il volto di una protesta: è qualcosa di diverso. «Finora quanto abbiamo fatto ha avuto il volto di una manifestazione - dice - ora è lavoro, perché penso che lavorare non sia un reato ma un nostro diritto. Io vado avanti. Già stamattina è passata una decina di clienti, poi nel pomeriggio il via vai è continuato». E Yuri, come gli altri che aprono, è convinto di essere nel giusto. «I dpcm sono illegittimi - dice - non sono leggi e non vanno rispettati. Per legge non dobbiamo essere chiusi: comunque sia, peggio di questo non ci può capitare nulla e siamo pronti a tutto. Per questo aprirò tutti i giorni regolarmente».
I CONTROLLI
Fino al tardo pomeriggio di ieri, in palestra non aveva fatto capolino alcun rappresentante delle Forze dell'ordine. «Sono sicuro che verranno a trovarmi - prosegue il titolare della Dorian Gray - ma ciò non cambia la decisione. Anche i clienti mi stanno appoggiando nell'iniziativa perché pure loro pensano che sia giusto ricominciare a fare sport». Il rischio è però quello di una bella multa di 400 euro. «Le multe non ci fanno paura - dice Yuri - La chiusura è peggio». Questo è, in generale, il quadro emerso anche dalla manifestazione di Roma. «Siamo andati avanti fino alle 22.30 - afferma - C'erano 8-10mila persone. Per quanto riguarda gli scontri, uno sono riuscito in prima persona a evitarlo mettendomi fra la polizia e i manifestanti. Il secondo invece no. Ovviamente non approvo assolutamente i gesti violenti. Di violenza non ne faccio mai. Ma, ripeto, lavorare è un diritto».