Lotteria degli scontrini, la ribellione del titolare dell'Osteria senza oste: «Non lo farò, denunciatemi pure»

Venerdì 10 Gennaio 2020
Lotteria degli scontrini, la ribellione del titolare dell'Osteria senza oste: «Non lo farò, denunciatemi pure»
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VALDOBBIADENE (TREVISO) - La lotteria degli scontrini, che dovrebbe partire dal primo luglio, sta provocando la rivolta di molti commercianti: primo fra tutti Cesare De Stefani dell'Osteria senza oste. «Mi sono letto la norma a riguardo e dico fin d'ora che io non ci sto». Chiaro e conciso, come è nel suo stile, il patron dell'esclusiva location nei colli del Prosecco, nonché titolare della Salumi De Stefani di Guia, mette subito le mani avanti e stoppa la nuova proposta anti evasione del Governo.

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LA MANOVRA

Le numerose novità introdotte dalla Manovra non hanno contribuito a chiarire come funziona la lotteria degli scontrini. L'unica certezza ad oggi, è che per parteciparvi bisognerà richiedere il codice lotteria sul sito dell'Agenzia delle Entrate, e che avrà più chance di vincita chi paga con carte o bancomat. Sarà a partecipazione facoltativa: solo chi comunicherà il codice al commerciante concorrerà alle estrazioni. Commerciante che poi dovrà trasmettere i dati (anche tramite i servizi online) all'Agenzia delle Entrate. Il Decreto Fiscale 2020 aveva inizialmente introdotto una sanzione per evitare il boicottaggio della lotteria degli scontrini: una multa dai 100 ai 500 euro per i commercianti che avessero rifiutato di comunicare i dati del cliente all'Agenzia delle Entrate. Nella legge di conversione, la sanzione è stata sostituita dalla possibilità per il consumatore di segnalare l'esercente che rifiuterà di indicare i dati necessari per la partecipazione alla lotteria degli scontrini. Il cliente spia del Fisco contribuirà alla predisposizione delle liste di professionisti ed imprese a rischio evasione, nei confronti dei quali si concentreranno i controlli dell'Agenzia delle Entrate.

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LA REAZIONE
«Prima che i miei clienti decidano di segnalarmi all'Agenzia delle Entrate - puntualizza De Stefani - voglio lanciare loro un messaggio chiaro e forte: io non trasmetterò nessun dato, quindi, se pensate di partecipare all'estrazione di questa lotteria andate pure a fare la spesa altrove. Se questo dovesse comportare un calo nel mio lavoro, bene, vorrà dire che chiuderò la mia attività e licenzierò i miei operai. Non posso certo impiegare una persona solo per raccogliere dati e codici fiscali dei clienti: sarebbe una enorme perdita di tempo, per di più per un fine comunque sbagliato. E cioè, che come sempre, sono i piccoli esercenti ad essere nel mirino del Fisco. Questo è un sistema di controllo subdolo al quale io non voglio sottopormi. Quindi, prima che mi denuncino i miei clienti, lo faccio da solo: mi rifiuto di accettare questa nuova vessazione fiscale anche a costo di chiudere la mia attività».

De Stefani è esasperato, difende una categoria che da anni si sente sotto assedio. «Esercito la mia attività da 20 anni: in seimila giorni non ho mai ricevuto una nota per uno scontrino fiscale non emesso. Questa nuova norma va rivista e spero che le associazioni di categoria si diano da fare per contrastarla in quanto si traduce in una forma di controllo eccessivo verso una categoria, quella dei piccoli esercenti, già provata e allo stremo della sopportazione». 
 

Ultimo aggiornamento: 18:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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