Osteria dalla Gigia entra negli annali: «Gli stranieri affollano il bancone»

Lunedì 6 Giugno 2022 di Elena Filini
Ostaria dalla Gigia

TREVISO - E' l'icona della Treviso trasversale e gaudente. La mozza della Gigia ormai è entrata negli annali.

Non solo per i trevigiani: gli stranieri si affollano al bancone, dopo aver letto racconti di viaggio e recensioni. «Nell'ultimo periodo ne arrivano moltissimi» conferma Carlotta, che insieme alla sorella Tosca gestisce la vecchia osteria. Il segreto? Mantenere inalterata la tradizione, continuare a dare al cliente ciò che costituisce l'abitudine consolidata di anni, il menage amato del giro in centro con mozza e cedrata, oppure spritz e tramezzino.

STESSO SPIRITO
Il mantra della nuova gestione è : «Non saremo mai come loro, ma almeno ci stiamo provando». Così risponde Tosca, 27 anni, agli attacchi di nostalgia canaglia di clienti vecchi e nuovi. Loro sono i due Dioscuri della Gigia, numi tutelari di nostra signora mozza o del cedro elisir. «Noi abbiamo avuto il fegato di rilevare, pur avendo quest'ingombrante eredità. Ma non posso impagliare Sandro e Ovidio sul bancone» sorride sorniona. Occhio azzurro, idee chiare, a neppure trent'anni Tosca ha scelto di mettersi in proprio: «Dopo sei anni come dipendente in un'osteria del centro ho sentito l'esigenza di cambiare marcia. Ora do lavoro a sei persone e mi ritrovo in mano un'osteria famosa. Con tutti i pro e i contro. Ma io non mollo». Tosca è stata accortissima nel non profanare nulla del sancta sanctorum della Gigia: dalle frasi alla disposizione dei cibi, agli oggetti: «Siamo consapevoli di essere entrati in un santuario che ha fatto la storia della città. Ce lo ripetono tutti, ogni giorno. Fanno continui paragoni: ovvio che non saremo come loro, ma abbiamo appena iniziato».
Inalterato il lessico Gigia: « abbiamo studiato in profondità il vocabolario di Sandro e Ovidio». Pezzo col morto? Acciuga. Nebbia? Acqua. Cedro. Mozza. E gli aperitivi foravia quando si bigiava a scuola. Il dottoressa, alle signore, le scoasse coa spuma. Quest'osteria è da sempre un'icona, e le ragazze stanno tenendo fede alle promesse. Per questo lo spirito della Gigia è rimasto inalterato, per questo si sentono gli stessi profumi e la memoria del palato riconosce gli stessi sapori.

PUNTI DI RIFERIMENTO
E' un fatto di tenerezza, piacere e anche nostalgia. Cambiare per rimanere se stessi è l'obiettivo dell'osteria trevigiana. E sta dando i suoi frutti creando un modello per molte osterie della tradizione che ad un certo punto dovranno passare di mano. La continuità come forza e valore aggiunto: prima della Gigia, è stato così per Arman - con Stefano che ha saputo mantenere l'atmosfera creata dalla celebre Ettorina - ed è quello che vuole fare la gestione De Checchi all'Antico Pallone. Paninetti, tramezzini e spritz, garanzia di successo.

 

Ultimo aggiornamento: 16:43 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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