L'osteria mette le ruote: l'ex titolare
riapre l'attività da ambulante

Sabato 22 Agosto 2015 di Elena Filini
L'osteria mette le ruote: l'ex titolare riapre l'attività da ambulante
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Se l'ombra non va alla montagna, l'oste te la porta a casa. Si chiama osteria on the road ed è l'ultima novità made in Treviso in fatto di ristorazione. L'idea, antidoto alla crisi, è venuta a Umberto Cappellotto, già patron dell'osteria (stanziale) Nonna Lille di Mansuè. Oste per passione e professione, nel 2006 Cappellotto aveva chiuso i battenti della Nonna Lille per trovarsi un lavoro sicuro. Poi la crisi, la mobilità a 53 anni e le inquietudini sul futuro. E l'intuizione: ritornare al proprio antico mestiere in una formula economicamente più sostenibile diventando un paninaro motorizzato e portando on the road vini di qualità e i migliori piatti della tradizione veneta. «Ho iniziato a pensare all'osteria itinerante circa nove mesi fa - spiega Cappellotto -. Avevo davanti il deserto, non potevo rassegnarmi a rimanere senza lavoro e volevo trovare qualcosa davvero su misura». La passione per la gente e la ristorazione non era ancora sopita, come pure l'attenzione per la qualità di food & beverage. Ma bisognava trovare l'idea giusta. «Ho contattato un tecnico che è riuscito a costruirmi un furgoncino su misura: volevo le botti, il legno, il decor interno e il calore della tipica osteria veneta». E così, con un investimento di 30mila euro, ha potuto dare abbrivio all'avventura. Anche dal punto di vista normativo la cosa non ha subito particolari intoppi. «L'iter - continua Cappellotto - è durato 6 mesi, ma senza problemi» E sabato 23 maggio, a San Pietro di Feletto, l'osteria viaggiante ha fatto il debutto su strada. «Era caldo, ma all'ombra si stava bene e il panorama da qui era come una cartolina di una volta - racconta Umba -. Ho pensato: finalmente ricomincio a fare quello che mi riesce meglio, l'oste». Questa volta con quattro ruote, un volante, un motore e un generatore. L'osteria viaggiante punta tutto sul cibo della tradizione: formaggi di qualità veneti e friuliani, come pure gli affettati. Ma il piatto da provare è la lingua al prosciutto. «Una ricetta che ha 90 anni, tramandata dalla famiglia di mia moglie, la macelleria Pagnontin di Meduna» precisa. Lingua cotta a vapore, con ottimo pane, salsa verde e prezzo politico: 4 euro. I vini sono di piccoli produttori trevigiani: Umberto propone un prosecco Docg di Colbertaldo e un cabernet di Passador Campodipietra. Non mancano i dolci, territorio d'elezione della moglie Lori. Torte al cioccolato, sbrisolone, strudel e dolci di pastafrolla. Dopo il debutto sulle colline di Conegliano, l'osteria viaggiante ha fatto tappa lungo il Piave per poi spostarsi durante l'estate sul Falzarego. «La risposta è ottima e ci dà coraggio» conclude Umba. Unica insidia: la legge regionale che obbligherebbe questo tipo di esercizi ad uno spostamento ogni 2 ore. «Un grattacapo - ribadisce - perchè non è possibile confidare in nessuna fidelizzazione da parte del cliente». Stranieri e ampezzani vanno matti per la trovata; per i fruitori della bassa tocca confidare nell'autunno, stagione in cui Nonna Lille versione benzinata farà ritorno tra Livenza e colline coneglianesi.
Ultimo aggiornamento: 24 Agosto, 12:50 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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