Elisa, oro nel tiro con l’arco ai campionati italiani: «E ora sogno le Olimpiadi»

Martedì 30 Agosto 2022 di Annalisa Fregonese
Elisa Bazzicchetto di Oderzo è campionessa italiana di tiro con l'arco. Ora sogna le Olimpiadi
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ODERZO - Domenica scorsa, 28 agosto, Elisa Bazzichetto, vent’anni, ha vinto il titolo ai Campionati italiani Targa di tiro con l’arco, portandosi a casa una brillante medaglia d’oro. Per l’atleta degli Arcieri del Torresin, che pratica questo sport dall’età di otto anni, è uno splendido risultato. Che le fa sognare le Olimpiadi. Sul campo di gara Elisa è un mastino: concentratissima, riuscirebbe a colpire il bersaglio anche in mezzo al frastuono di un luna park. Nella vita è una ragazza semplice, volto pulito, insomma: una che tutto fa meno che tirarsela. Ha vinto medaglie su medaglie, grazie al tiro con l’arco ha girato il mondo. Te lo racconta così, quasi che fosse normale aver visto così tanto del globo in così pochi anni.

IL TRIONFO
Domenica ha dato grande prova di sé. Battendo Paola Natale, atleta come lei della Nazionale. «È sempre molto difficile quando si gareggia contro uno della propria squadra – evidenzia – l’hanno scorso mi ero battuta contro Paola e avevo perso. Quest’anno – dice con un mezzo sorriso – mi sono presa la rivincita. Fra noi della squadra c’è un bellissimo affiatamento, siamo molto uniti».

GLI ESORDI
L’avventura di Elisa è iniziata quando aveva solo 8 anni. «Eravamo in vacanza a Caorle, in campeggio avevano il tiro con l’arco, così ho voluto provare. E non ho più smesso. Anzi, poi si è aggiunto mio papà». È Renato Bazzichetto, anche lui appassionato di tiro che pratica a livello amatoriale. «In principio ero con gli Arcieri Franchi, poi papà ha deciso di fondare gli Arcieri del Torresin». Gli Arcieri Franchi, storica associazione opitergina coordinata dalla famiglia Gallo, molto ha dato al tiro con l’arco, con risultati eccellenti. L’arrivo degli Arcieri del Torresin ha ampliato la platea di coloro che amano questa disciplina, ad oggi annoverano una sessantina di iscritti. Concluso il liceo scientifico ad indirizzo sportivo all’Istituto Brandolini, Elisa si è iscritta all’università di Trieste, dipartimento di Biotecnologie. «Le scienze mi hanno sempre appassionato – confida - Non nego che le mie giornate siano piuttosto intense. Tante volte ho lezione fino alle 16 e bisogna pure studiare. Mi alleno dalle 4 alle 5 volte la settimana, di solito sono 3 ore. Spesso alla domenica c’è la gara. Capirete che quando arriva sera ho giusto il tempo di mangiar qualcosa e andare a letto». E uscire con gli amici per l’happy hour, una pizza, un giro in centro fino a tardi? «Molto spesso dico di no e non mi pesa perché ci tengo moltissimo a fare bene con il tiro con l’arco. Mi dà tanta soddisfazione. La mia non è una rinuncia, bensì una scelta».

PRESENTE E FUTURO
Ad ogni modo c’è il fidanzato, Federico, anche lui atleta del tiro con l’arco, con il quale trascorre qualche vacanza, quel po’ di tempo libero che le rimane. «Quasi tutte le coppie dei nostri amici sono formate da atleti del tiro con l’arco». Da cosa nasce la passione per questo sport? «Da bambina facevo danza – ricorda - Mi ha coinvolto perché è uno sport prima di tutto mentale. Servono concentrazione, intenso lavoro su se stessi. Ovvio sono necessari gli allenamenti e forma fisica». Elisa è campionessa di compound. «Ho iniziato con l’arco olimpico, poi sono passata al compound. Nell’olimpico si tira da 70 metri, il bersaglio è di 122 cm; nel compound si tira da 50 metri, bersaglio diametro 80 cm».
Ha girato l’Europa, è stata in Argentina, in Brasile, in Colombia, nel South Dakota (Usa). Il suo sogno adesso è che la specialità di tiro “compound” diventi olimpionica. «Poter vedere la fiaccola olimpica, tirando con l’arco davanti a tutto il mondo». E i sogni, si sa, conducono lontano.
 

Ultimo aggiornamento: 07:24 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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