Omicidio-suicidio, fra suocero e nuora continue liti per le rate del mutuo da pagare

Venerdì 4 Giugno 2021 di Serena De Salvador
la casa dell'omicidio-suicidio a Spresiano

SPRESIANO - Dietro a una moltitudine di screzi, bisticci e litigi che scoppiavano per i motivi più banali, potrebbe esserci anche un movente economico alla base dell’atroce omicidio suicidio che mercoledì sera ha strappato alla vita Bruna Mariotto, 51 anni, per mano del suocero 81enne Lino Baseotto. Le discussioni tra i due non erano una rarità nella villetta al civico 89 di via XXIV Maggio, ma proprio quell’immobile, acquistato più di vent’anni fa sia da Lino e la moglie Rosalia che dal figlio Claudio con Bruna, avrebbe suscitato negli anni più di qualche malumore. Specie tra nuora e suocero.

 


La coppia di anziani viveva con la pensione dell’80enne, che aveva sempre lavorato come custode e addetto alle stalle tra il Centro equestre di Lovadina e altri allevamenti della zona. Claudio negli ultimi anni è stato dipendente del Gruppo Grigolin, mentre Bruna dopo la nascita della figlia - oggi 13enne - si era dedicata a prendersi cura della casa e della ragazzina. Dopo tanti anni a stretto contatto, con l’incombenza per entrambe le famiglie del mutuo da saldare ogni mese, sarebbero state più d’una le sfuriate dovute a rate e pagamenti.

E l’ultima, fatale, nata a causa dei cani (lei non voleva che i due segugi del genero si avvicinassero al suo cagnolino), sarebbe stata solo l’ultima goccia. 


LO SGOMENTO
Fra i più stretti amici della famiglia Baseotto ci sono i Camerotto, attuali gestori del ristorante Da Domenico alle Grave, vicino al Piave. Anche al loro orecchio erano giunte le preoccupazioni che riguardavano i due anziani, legate a quegli screzi, ma mai nulla che potesse far presagire la tragedia.
«In tutte le famiglie si litiga, soprattutto se si vive a stretto contatto. Lino e Rosa io li ho sempre chiamati zii: lei ha lavorato con noi come aiuto cuoca per tanti anni, vivevano proprio qui vicino, sono cresciuto con i loro figli – racconta Ivano in lacrime –. Lino quando cacciava la selvaggina poi la portava qui per prepararla e cucinarla insieme, Rosa spesso viene a trovare mia madre a cui è legatissima. Con lei si è sempre sfogata, le ha raccontato diverse volte di quei bisticci a casa, che nascevano per i motivi più banali, soprattutto con la nuora. Ne soffrivano tanto sia lei che Lino, lei a volte è anche scoppiata a piangere. Lui è sempre stato un tipo che lasciava correre, che mai cercava lo scontro, ma non hanno mai fatto mistero di quelle incompatibilità di carattere e dei problemi, anche legati alla gestione dei soldi. Per essere arrivato a quel punto, evidentemente la lite per i cani è stata solo la scintilla letale, ma i motivi veri dovevano essere ben più radicati».

I DUBBI
«Ho sentito più volte discussioni accese in cui si capiva che il problema era il denaro –spiega Sara (il nome è di fantasia, ndr), una vicina di casa –. Nulla che potesse far lontanamente pensare che si arrivasse a questo punto, tutti attraversiamo difficoltà economiche. Ma quella è stata la base su cui poi, con i mesi e gli anni, ogni minimo gesto diventava pretesto per discutere. I cani? A noi non hanno mai dato fastidio, la tragedia sarebbe potuta scoppiare per quello o per qualunque altro motivo banale». «Una piccola pensione da un lato, un solo stipendio dall’altro, magari la volontà di togliersi qualche sfizio che il portafoglio non concedeva – aggiunge un altro abitante della via –. Ma uccidere e uccidersi per soldi, mettendo in mezzo una bambina, è una barbarie».
Pare però che il malcontento fosse radicato, e che fosse anche emersa la possibilità che i due anziani (che vivono con il figlio minore Flavio) lasciassero l’abitazione. «Sembrava che fossero solo piccoli problemi di convivenza, magari acuiti anche dall’anno e mezzo di pandemia – chiude Ivano –. Lino era mio amico, ma non posso giustificarlo. Però mi chiedo quanto grandi potessero essere i drammi e quanto logori quei rapporti che lo hanno dilaniato portandolo a tanto».

Ultimo aggiornamento: 17:53 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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