Omicidio sul Piave. La lucida follia del killer, Fabrizio spiega perché ha preso l'orecchio di Elisa

Sabato 26 Giugno 2021 di Serena De Salvador
Omicidio sul Piave, Fabrizio Biscaro: il racconto dell'omicidio
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MORIAGO DELLA BATTAGLIA (TREVISO) - Una follia lucidissima, capace di ricordare con chirurgica precisione la sequenza e il numero di fendenti affondati nelle carni della sua preda.

E, nella manciata di secondi che sono bastati per massacrare Elisa, capace anche di reciderle un orecchio: «Per conservare qualcosa di lei».

 

L'interrogatorio: cosa ha detto il killer


Fabrizio Biscaro, il 34enne oggi in carcere per l'omicidio di Elisa Campeol, ieri mattina ha affrontato l'interrogatorio di convalida del fermo davanti al gip Marco Biagetti. Un incontro di appena dieci minuti, perché l'omicida è stato lapidario: «Ho raccontato tutto nei dettagli quando mi sono costituito. Sottoscrivo ogni parola». Una parlata fluida, una memoria millimetrica e una freddezza totale. Senza ombra alcuna di pentimento, ha sciorinato i macabri dettagli sulle 24 ore trascorse a girovagare «In preda a una rabbia che montava sempre più», ha descritto i colpi inferti alla vittima, ha spiegato che quell'orecchio mozzato «L'ho visto e ho capito che lo volevo. Volevo conservare qualcosa». Martedì sarà conferito l'incarico per l'autopsia, mentre Biscaro resta in carcere sorvegliato a vista. Si teme possa uccidersi, ma anche che altri detenuti possano aggredirlo. Intanto i parenti di Elisa chiedono di poterne vedere il corpo un'ultima volta e il pm Gabriella Cama acquisirà le cartelle cliniche del killer per capire se l'assassinio potesse essere evitato.


La rabbia da sfogare


«La rabbia è montata martedì mattina mentre ero al lavoro» ha raccontato. Tanto che è uscito meno di un'ora dopo aver timbrato il cartellino alla Dhe di Follina. Poi ha girovagato tra il Solighese e il Feltrino, ha comprato il coltello, del cibo, ha preparato uno zaino con il necessario per una notte fuori casa, passata tra i monti del Primiero. «Non ce l'ho fatta più, dovevo sfogare la rabbia e ho colpito la prima persona che ho incontrato». Una ventina di fendenti, poi l'asportazione del macabro trofeo accuratamente riposto in un sacchetto e il viaggio fino alla caserma, con le braccia e la maglia zuppe di sangue. «Sono stato io, ero pieno di rabbia». La rabbia, l'unico apparente movente dell'omicidio.


Il coltello comprato 22 ore prima dell'omicidio


Gli elementi finora raccolti fanno ritenere che Biscaro abbia colpito una vittima causale, senza un reale motivo. Non si è però trattato di un raptus: si è allontanato da casa alle 14.30 di martedì, ventidue ore prima del dramma. Ha comprato il coltello, asportato una parte della vittima per conservarla. Nessun approccio prima di colpire Elisa, nessuna ferita inferta in punti del corpo che facciano pensare a un istinto sessuale. Elemento che è tuttavia al vaglio, dal momento che l'asportazione dell'orecchio è avvenuta per procurarsi un feticcio e non per dare prova del suo gesto. Per fare piena luce sulle cause che hanno portato all'omicidio il pubblico ministero ha deciso di acquisire le cartelle cliniche del 34enne.

Dopo un lungo periodo di cura al centro di salute metale, aveva deciso di sospendere le terapie in accordo con i genitori. Il peggioramento era però stato evidente, sia nel fisico che nell'atteggiamento. Ora la Procura vuole capire se vi fossero stati dei segnali che potessero far intuire una degenerazione tanto pericolosa. Biscaro non si sarebbe mai mostrato aggressivo nei confronti degli altri, ma negli ultimi mesi aveva più volte tentato il suicidio. Un quadro psichico noto alle équipe della Usl, presso cui il 34enne aveva però ultimato con successo un programma di cura. «Era un caso complesso ma dei buoni risultati c'erano stati ha dichiarato Carola Tozzini, responsabile del dipartimento di psichiatria della Usl 2. Aveva volontariamente sospeso le cure, ma lui e i genitori avevano un canale preferenziale per segnalare qualunque tipo di disagio. Tuttavia non ci hanno mai più contattati».

Al posto di Elisa poteva esserci chiunque altro: la video testimonianza

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Ultimo aggiornamento: 27 Giugno, 10:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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