Una rosa sul piave deserto: «Da quel giorno maledetto qui non si vede più nessuno»

Sabato 26 Giugno 2021 di Serena De Salvador
il luogo del delitto di Elisa Campeol

MORIAGO DELLA BATTAGLIA (TREVISO) - «Ogni volta che verrò qui penserò alla povera Elisa.

Posare un fiore e togliere la ghiaia sporca di sangue non basterà a cancellare il ricordo di quell'orrore. Lavoravo con suo padre, sapere che è morta qui è straziante». Fissa l'ampio greto del Piave, dove l'acqua è ormai ridotta a pochi rivoli, Pierantonio Fiorin. Lui è un habitué dell'Isola dei morti, ci va tutti i giorni insieme a Buc, il suo pastore tedesco. È abituato a frotte di persone di tutte le età che nelle giornate estive affollano il bosco e la spiaggia e mercoledì è stato tra i primi ad accorrere trovando Elisa Campeol dilaniata dai fendenti.


AREA DESERTA
Lui è uno dei pochissimi che dopo la tragedia ha avuto il coraggio di tornare in quei luoghi: «In questi giorni ormai non si vede più anima viva. Qualche ragazzo, sì. Qualche ciclista, ma nulla di paragonabile a prima dell'omicidio racconta l'uomo che vive poco lontano. Durante il giorno, specie con il caldo, questa è sempre stata una zona molto frequentata. La mattina c'era gente che passeggiava e prendeva il sole già dalle 8. Poi verso l'ora di pranzo tanti andavano a casa, ma il greto tornava a popolarsi nel pomeriggio e fino a sera». Lo scenario dopo il brutale assassinio della barista 35enne è invece molto diverso. Nel parcheggio all'ingresso principale del parco le auto sono appena una manciata. E ancor meno erano giovedì, all'indomani dell'uccisione. Lungo il viale che porta allo spiazzo con la chiesetta e il monumento non si incontra nessuno. Sulla riva dove Elisa ha trovato la morte men che meno. Gli unici riuniti proprio nel punto del delitto sono Pierantonio e due amici.


IL DOLORE
Sul piccolo promontorio sassoso dove la donna aveva piazzato il lettino, affacciato su un piccolo ramo d'acqua, la chiazza di sangue che macchiava le pietre bianche non c'è più. Al suo posto della sabbia smossa e, tenuta ferma da qualche grosso ciottolo, un'unica rosa di plastica bianca. «Quasi non la si nota se non si sa dove cercare commenta con gli occhi bassi Fiorin. Ho visto che è comparsa giovedì nel tardo pomeriggio. Poi stamattina (ieri, ndr) quando sono tornato qui non l'ho più trovata. Era alcuni metri più a valle, non so se spostata dal vento o gettata lontano da qualcuno. L'ho recuperata e rimessa al suo posto. Quella povera ragazza merita un fiore dove ha trovato una fine così orribile. Se davvero la rosa fosse stata spostata da qualcuno intenzionalmente sarebbe stato un gesto spregevole. Voglio pensare che sia stata solo una casualità».


LA TESTIMONIANZA
L'uomo anche mercoledì in tarda mattinata era lungo il Piave. Non ha assistito all'aggressione, ma è stato tra i primi ad accorrere mentre l'assassino si allontanava di corsa. «Io di solito mi sistemo con la sdraio un po' più a valle, dove c'è il tronco principale del fiume racconta Pierantonio. Ero lì anche quel giorno e verso le 12.20 ho sentito del trambusto, il rumore dell'elicottero. Non ho sentito Elisa gridare». Quelli sono stati due uomini della Lombardia, che si trovavano a Vidor per lavoro e hanno passato la pausa pranzo al Piave. «Quando ho risalito la sponda per vedere cosa fosse successo, ho trovato alcune persone attorno al corpo straziato di quella povera donna, i sanitari e carabinieri. Lei era a terra, di lui più nessuna traccia. A quel punto il dramma si è rivelato in tutta la sua crudezza». Fiorin peraltro in quella zona era solito vedere un'altra donna. «C'è una signora bionda che vive da queste parti e che spesso prende il sole piazzandosi proprio in quel punto spiega. Sulle prime ho pensato che fosse lei la vittima, poi invece ho saputo che era Elisa. Non la conoscevo, ma tanti anni fa avevo lavorato con suo padre Eligio. La notizia è stata un trauma. Voglio sperare che il suo assassino non esca mai più di prigione. Per la famiglia di Elisa, ma anche per i suoi stessi genitori e per tutti noi, che potremo tornare a godere di questo bellissimo luogo senza paura».

Ultimo aggiornamento: 27 Giugno, 10:11 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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