Omicidio sul Piave. L'ipotesi di contatti tra l'assassino e la vittima sui quei forum online

Domenica 27 Giugno 2021 di Serena De Salvador
Omicidio sul Piave. L'ipotesi di contatti tra l'assassino e la vittima sui quei forum online
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TREVISO - Un omicidio premeditato, di cui Fabrizio Biscaro ha pianificato i dettagli, con tanto di sopralluogo all'Isola dei morti. E una vittima che ad oggi (anche a quanto dichiarato dall'omicida) resta una scelta casuale, ma che con il killer potrebbe avere avuto alcuni contatti su internet. Per l'assassinio della 35enne Elisa Campeol il pubblico ministero Gabriella Cama contesta al 34enne di Col San Martino anche la premeditazione. La partenza da casa con i vestiti di ricambio, l'acquisto del coltello e dei generi alimentari per passare la notte fuori, quel giro al Piave il giorno prima, la scelta di lasciare l'auto lontano dal luogo del delitto, sono dati che lasciano pensare che Biscaro almeno da martedì mattina avesse deciso di uccidere.

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A caccia di una vittima qualunque?


«Andavo all'isola da bambino» si è limitato a spiegare Biscaro per giustificare la scelta del luogo. E ha aggiunto che lui Elisa non la conosceva, che era a caccia di una vittima qualunque.

Un'ipotesi che è però ancora alla ricerca di conferme. Potrebbe dunque aver colpito lei perché è stata davvero la prima persona che ha incontrato. O forse perché, distesa prona sul lettino, era inerme e non avrebbe potuto accorgersi di lui.

Si erano mai conosciuti sui social?

Per gli inquirenti la tesi resta quella della preda casuale, ma cellulari e pc del killer e della 35enne sono stati sequestrati e si attende la nomina di un perito che li analizzi. Non è infatti escluso che qualche contatto tra i due, su internet, ci sia stato. Di persona no, risulta non si fossero mai incontrati. Ma erano entrambi assidui frequentatori di varie piattaforme. Lei frequentava pagine e chat dedicate alla medicina olistica. Lui pure, e su quei siti i due potrebbero essersi incrociati. Pare che entrambi facessero parte degli stessi forum. Una semplice coincidenza forse. O magari avevano anche partecipato alle stesse conversazioni e avevano avuto dei contatti diretti. Biscaro davvero non sapeva chi fosse Elisa? Davvero è andato all'Isola dei morti solo per cercare un bersaglio sapendo che la zona è molto frequentata ma anche isolata? Il nodo è ancora intricato, anche perché Biscaro a febbraio ha dichiarato di aver tagliato ogni contatto sui social e i suoi profili risultano cancellati. Ora quel che bisogna capire è se i due si fossero mai parlati virtualmente e se quindi Elisa non fosse una completa sconosciuta per il 34enne. E anche se davvero tra i due non vi fosse mai stato alcun legame, a fronte di quegli interessi comuni il fatto che le loro esistenze si siano drammaticamente incrociate in riva al Piave darebbe alla coincidenza un sapore ancor più sinistro.


Omicidio premeditato: gli indizi

L'uomo resta in carcere a Treviso. Nell'interrogatorio ha ricostruito con lucidissima precisione le 24 ore precedenti il delitto. Una precisione che ha però fatto emergere dettagli che puntano dritti alla premeditazione.

Il conto alla rovescia: le ultime 24 ore prima di uccidere Elisa

Martedì mattina è uscito dal lavoro meno di un'ora dopo aver timbrato il cartellino e, dopo aver girovagato in auto, alle 12.30 si è presentato a casa per pranzare coi genitori. Qui si registra il primo elemento d'interesse: alle 14.30 è uscito con uno zaino dove aveva riposto una maglietta, una felpa, una coperta e altri oggetti per trascorrere del tempo fuori casa. Dunque già aveva l'idea di non rincasare per la notte. Poi, quel pomeriggio, al Conad di Valdobbiadene ha comprato il coltellaccio, confondendolo nel carrello della spesa insieme a bibite e snack. Questo è il più lampante dato che suggerisce come l'idea dell'omicidio avesse già preso corpo. Poi è stato all'Isola dei morti, dove ha ricevuto diverse telefonate dai datori di lavoro a cui però non ha risposto. A quel punto è salito fino al Primiero (Trentino), ha dormito in auto ed è tornato la mattina seguente. Infine, la scelta di parcheggiare non all'ingresso principale dell'Isola dei morti, ma nella zona industriale di Vidor optando per un sentiero poco battuto, lungo quasi 5 chilometri, prima di colpire Elisa. Nessuna fuga dopo l'omicidio invece: è corso dai carabinieri, consapevole già dal giorno prima del fatto che l'assassinio avrebbe per sempre cambiato il corso della sua esistenza.

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Ultimo aggiornamento: 28 Giugno, 10:18 © RIPRODUZIONE RISERVATA
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