Omicidio sul Piave. Fabrizio ha comprato il coltello la sera prima, poi ha scelto la vittima a caso

Venerdì 25 Giugno 2021 di Serena De Salvador
Omicidio sul Piave. Fabrizio ha comprato il coltello la sera prima, poi ha scelto la vittima a caso
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FARRA DI SOLIGO (TREVISO) - Resta al momento nel carcere di Treviso il 34enne Fabrizio Biscaro, accusato di omicidio aggravato per aver massacrato con venti coltellate la 35enne Elisa Campeol. Al momento non gli viene contestata la premeditazione, ma il fatto di essere uscito di casa martedì pomeriggio con uno zaino e di aver acquistato poco dopo in un supermercato di Valdobbiadene il coltello usato per il delitto, potrebbero ampliare lo scenario delle accuse a suo carico.

Nel frattempo gli inquirenti lavorano per ricostruire nei dettagli i suoi spostamenti nelle ventiquattro ore in cui di lui si sono perse le tracce, dal primo pomeriggio di martedì a quello di mercoledì, quando si è presentato in caserma per costituirsi. Le celle agganciate dal suo cellulare saranno scandagliate, così come le telecamere fra Col San Martino, Moriago e Valdobbiadene.


Ragazza uccisa, il movente


Al momento non sono invece emersi contatti precedenti fra vittima e carnefice e gli inquirenti ritengono ancora che Biscaro abbia colpito una vittima casuale, indipendentemente da sesso, età e da qualunque altra caratteristica. In altre parole, avrebbe potuto colpire chiunque. Nelle oltre tre ore di interrogatorio davanti al pubblico ministero, Biscaro è rimasto vago su questo punto parlando solo di una «Grande rabbia che dovevo sfogare». Bisognerà però capire cosa abbia fatto in quelle lunghe ore di assenza. Di certo martedì mattina ha lavorato alla Dhe di Follina dove da tempo faceva l'operaio addetto al carico scarico. Poi è rincasato per pranzo. I genitori lo hanno visto, hanno notato che era partito con la sua Volkswagen Polo con uno zaino, ma sembrava tranquillo. La sera invece, non vedendolo rincasare, avevano segnalato l'allontanamento ai carabinieri.


Vittima e assassino, le famiglie

I Biscaro, che vivono in via Posmon a Col San Martino, sono trincerati nel silenzio del dolore. «Non c'è nulla che possiamo dire, ci è caduto il mondo addosso. Niente poteva farci pensare a una cosa del genere» hanno commentato facendosi scudo con amici e parenti. Dalla loro casa sono stati sequestrati cellulari, pc e dispositivi tecnologici di Fabrizio, che ora saranno analizzati. «È un mio coetaneo, andavamo a scuola insieme. Non riesco a crederci ha spiegato il sindaco Matteo Perencin che ha fatto visita ai familiari. Quello che è successo ha scatenato una doppia tragedia che ha investito le due famiglie e l'intera comunità. Oggi l'avvocato del 34enne, Rosa Parenti, gli farà visita in carcere in attesa di ricevere gli atti con la formalizzazione delle accuse. Nel frattempo anche a Pieve di Soligo, dove viveva Elisa Campeol, i parenti della 35enne vivono nel silenzio il loro dolore. «Siamo morti con lei» hanno confidato i genitori, che ora si affideranno all'avvocato Sergio Agatolio negli sviluppi della vicenda.


I testimoni

Sul corpo della vittima nei prossimi giorni sarà svolta l'autopsia, per determinare con esattezza il numero delle ferite. Elisa infatti sarebbe stata aggredita mentre era di spalle e colpita con veemenza a un fianco, alla schiena, al costato, al collo e a un orecchio. Quale o quali ferite siano state letali, lo chiarirà l'esame cadaverico. Per i funerali invece bisognerà attendere. L'aggressione è avvenuta alle 12.20 di mercoledì e le disperate grida della donna sono state udite da due passanti che sono corsi verso di lei, mettendo in fuga l'assassino. Diverse le persone che a quell'ora erano all'Isola dei morti e che si sono trovate in mezzo al trambusto: «Passeggiavo e i carabinieri mi hanno chiesto se avessi visto un uomo correre via e mi hanno detto di non muovermi. Solo dopo ho capito che se mi avesse incontrata avrebbe potuto uccidere anche me» ha raccontato una di loro, Giada.

 

Ultimo aggiornamento: 26 Giugno, 09:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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