Maxi rissa a Fiera con omicidio: in fin di vita uno degli operai

Nel regolamento di conti aveva perso la vita il 52enne kosovaro Ragip Kolgeci

Martedì 18 Ottobre 2022 di Giuliano Pavan
L'omicidio di Treviso a Fiera
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TREVISO - Un altro partecipante allo scontro tra bande di mercoledì scorso in viale IV Novembre rischia di perdere la vita. Si tratta di un operaio trentenne della ditta di proprietà di Afrim Manxhuka, il 50enne kosovaro di Selvana arrestato assieme al 32enne suo connazionale Valmir Gashi, considerati dalla Procura di Treviso i due principali responsabili della morte di Ragip Kolgeci, il 52enne massacrato a colpi di spranga e coltello davanti al bar La Musa, epilogo di una spedizione punitiva per questioni d’onore mascherate dietro a un debito di 500 euro per dei lavori edili. Denaro che il figlio della vittima avanzava, secondo gli inquirenti, proprio da Manxhuka a sua volta “creditore” nei confronti di Kolgeci in seguito a uno sgarbo nato quando entrambi abitavano in Kosovo.

Mercoledì scorso, dopo un tentativo di mediazione fallito qualche ora prima nel corso di un incontro a casa di Manxhuca, i due gruppi si sono dati appuntamento in viale IV Novembre. Tra la trentina di partecipanti c’era appunto anche l’operaio kosovaro che lavora alle dipendenze del 50enne di Selvana: Raggiunto da tre coltellate alla schiena, era stato ricoverato in ospedale dopo la mattanza. Le sue condizioni erano serie ma stabili. Nelle ultime ore si sono però aggravate, tanto che rischia di essere la seconda vittima del regolamento di conti.

LE INDAGINI

Le indagini intanto proseguono per arrivare a identificare tutti i partecipanti al confronto. Due sono già stati denunciati per rissa aggravata. Per altri cinque manca solo l’ufficialità. Tra questi c’è anche uno dei fratelli di Valmir Gashi: nell’ordinanza della Procura di Treviso relativa ai due arresti, compare infatti anche il suo nome. Gli inquirenti sono convinti che fosse tra i presenti alla rissa degenerata in omicidio. Anche perché qualche giorno prima, era rimasto coinvolto in un altro episodio di cronaca: fermato a un posto di controllo della polizia lungo viale della Repubblica, era stato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le proprie generalità. Non solo: assieme a un altro fratello di Gashi è sotto indagine per omicidio stradale per l’incidente costato la vita, l’8 maggio dello scorso anno, a Umberto Paro, investito mentre si trovava in bici in via Podgora a Sant’Antonino. In quell’occasione una Volkswagen Golf bianca aveva travolto il pensionato senza poi fermarsi per prestargli soccorso. Inizialmente erano stati indagati Valmir Gashi e il padre, Tahir, considerati i due occupanti della vettura. I successivi accertamenti avevano escluso la loro presenza in auto (sono ancora indagati entrambi per favoreggiamento, ndr), incastrando proprio due fratelli di Valmir e una sua cognata, che ora dovranno rispondere del reato di fronte all’autoritù giudiziaria.

GLI ACCERTAMENTI

Domani verrà conferito l’incarico per l’autopsia sul corpo di Ragip Kolgeci all’anatomopatologo Alberto Furlanetto. L’esame dovrebbe essere svolto già in giornata, o al massimo giovedì. Tra i quesiti a cui dovrà rispondere il medico legale c’è in primis la causa esatta della morte. Sono tre le ipotesi principali al vaglio: i politraumi alla testa dovuti alle sprangate ricevute, le lesioni causate dalla pugnalata all’addome o il dissanguamento per le ferite da taglio agli arti inferiori che potrebbero aver reciso l’arteria femorale. Al momento, però, pare che il colpo fatale sia stato uno di quelli alla testa. Stabilito questo, il dottor Furlanetto dovrà fare un elenco di tutte le ferite presenti sul corpo di Ragip Kolgeci, soffermandosi ovviamente su quella fatale. In base ai risultati, gli inquirenti potranno poi accertare quale sia stata l’arma del delitto e stabilire chi l’abbia brandita in seguito all’analisi delle tracce ematiche e biologiche presenti su di essa. Nel frattempo continuano le indagini riguardo alla rissa avvenuta sabato sera al Quadrilatero a Vittorio Veneto e sull’accoltellamento, sempre verificatosi nella notte tra sabato e domenica, nei pressi del locale Los Zapatas di viale della Repubblica. Il 35enne sudamericano rimasto ferito avrebbe cercato di difendere una ragazza dalla furia del fidanzato. 

Ultimo aggiornamento: 07:58 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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