Pinarello e l'oro olimpico nel quartetto: «Vi svelo il segreto del mio Bolide»

Giovedì 5 Agosto 2021 di Tina Ruggeri
Il quartetto azzurro che ha vinto l'oro olimpico
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TREVISO - «Ho seguito via internet la gara, 4 chilometri da cardiopalma, con un crescendo vertiginoso di emozioni fino all'incredibile finale. Non ho parole ormai per esprimere la gioia per questa immensa impresa di ragazzi che ho visto crescere. Lamon è veneziano, Milan friulano, con papà Flavio ex professionista, poi Consonni e ancora l'incredibile Filippo Ganna: sono stati favolosi». Fausto Pinarello porta a casa altri allori olimpici: dopo l'oro di Richard Carapaz su strada e il bronzo di Rohan Dennis nella crono, arriva quello più prestigioso in pista, con l'inseguimento a squadre.

TEMPO PAZZESCO
La massima espressione tecnologica possibile culminata in due record mondiali ottenuti nel giro di 24 ore, con un tempo finale pazzesco, 3:42.032, difficile anche solo da concepire. «Per scaramanzia ero fuori dall'Italia -continua Pinarello- come era accaduto a Rio de Janeiro 5 anni fa con la vittoria di Elia Viviani.

Ha portato bene. Che dire di Filippo: non ci sono più parole per definire il nostro granatiere. Ha fatto una gara mostruosa. Una pedina fondamentale del team». Una soddisfazione unica anche per il trevigianissimo Matteo Tosatto, direttore sportivo proprio della freccia azzurra: «Il 2021 ci sta regalando grandissimi risultati a tutti i livelli. E ci sono ancora i mondiali. Ne arriveranno anche lì, statene certi» commenta travolto dall'emozione.

SUL FILO DEI MILLESIMI
Certo, gambe e potenza sono due ingredienti importantissimi, ma senza bici davvero speciali non si va da nessuna parte in gare che si vincono sul filo dei millesimi. «La bicicletta è una componente fondamentale. Abbiamo fornito alla nazionale italiana su pista la bici più veloce e performante possibile. Il punto di partenza è stato il Bolide TT, la bici sviluppata inizialmente per il team Sky e in stretta collaborazione con Jaguar, che ha accompagnato Filippo Ganna nelle sue ultime imprese nelle prove contro il tempo inclusa la vittoria dei Mondiali di Imola». Uno sviluppo fatto di test, di galleria del vento e di molto altro: «L'inseguimento a squadre viene corso su pista e, fatta eccezione per i giri iniziali, la velocità dev'essere elevata e costante. Considerando queste condizioni, le caratteristiche principali da ricercare sono l'aerodinamica e la rigidità».

GALLERIA DEL VENTO
Infatti a differenza delle bici utilizzate su strada la versione pista, per l'assenza dell'impianto frenante e le problematiche connesse all'utilizzo di diversi tipi di ruote e cambi, è stata sviluppata per ottenere il massimo proprio in questi ambiti. «Gli ultimi 2 anni un grande lavoro è stato fatto in affiancamento alla nazionale italiana per ottimizzare la posizione di tutti gli atleti e creare speciali manubri su misura che permettano di ottenere il massimo da questo punto di vista. Dal Bolide TT siamo arrivati allo sviluppo del Bolide HR con gli studi in galleria del vento e lo sviluppo degli speciali manubri personalizzati realizzati in 3D». Ormai non si parla più di biciclette ma di alta ingegneria: «Il telaio è in monoscocca di carbonio, il top in termini di rigidità e trasmissione dell'energia. Le Pinarello Bolide HR fra telaio e forcella pesano 1,9 chili e la bici completa 7,1 chili. Quello che ci vuole per vincere. Ormai siamo a livello di studi aerospaziali».
 

Ultimo aggiornamento: 17:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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