Offese razziste dopo la disco: «Siamo state stupide, vogliamo chiedere scusa»

Domenica 1 Settembre 2019 di Alberto Beltrame
Offese razziste dopo la disco: «Siamo state stupide, vogliamo chiedere scusa»
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«Siamo state leggere e stupide, abbiamo sbagliato. Quelle del video non siamo noi, eravamo su di giri e arrabbiate, ma ora vogliamo chiedere scusa a chi si è sentito giustamente offeso: non vogliamo passare per razziste, perchè non lo siamo affatto e non è così che siamo state cresciute». Il passo indietro d'obbligo sembra sincero. Il video in cui appaiono i volti delle 3 trevigiane, girato a Jesolo, e in cui tra improperi e bestemmie si lasciano andare a frasi razziste nei confronti di un ragazzo straniero, ha fatto il giro del web. «Pezzi di m..., negro, prendi il barcone e torna a Lampedusa» ripetono le tre amiche trevigiane nel filmato, postato sulle stories di Instagram da una di loro, rimosso dopo mezz'ora ma nel frattempo salvato, condiviso su Twitter e diventato virale, scatenando centinaia di commenti indignati su quanto accaduto.
 


Le parole delle tre ragazze, nel giro di poche ore, sono diventate un caso nazionale. «Il nostro errore è stato grave - ammettono due di loro, che hanno voluto chiarire l'intera vicenda - e non a caso abbiamo già presentato le nostre scuse al ragazzo, che si è sentito chiamato in causa. Ma non ce l'avevamo direttamente con lui». Secondo una prima versione le tre amiche, dopo la serata passata discoteca a Jesolo, avevano chiesto al ragazzo una sigaretta.  Lui aveva detto che non ne aveva e loro lo avevano insultato, filmandosi. «Ma non è andata così - ricostruiscono le due giovani -. In discoteca ci dovevamo ancora entrare. Stavamo bevendo una birra nel piazzale davanti all'ingresso, al di là della strada, e due addetti della discoteca (tra i quali c'era il giovane trevigiano) ci hanno allontanate dicendo che non potevamo stare lì con la bottiglia. Ci siamo spostate in un posteggio vicino, ma neanche lì andava bene, e ci hanno detto di buttare la birra in un cestino, come se pensassero che l'avremmo gettata a terra. Poco dopo ci siamo messe in fila per entrare nel locale». Ma lì è scattata la ripicca. «Uno di loro ha detto al buttafuori: Queste qui falle aspettare mezz'ora, perchè devono imparare l'educazione. A quel punto abbiamo deciso di andarcene da un'altra parte». Di sicuro, a quel punto, le tre amiche erano arrabbiate per la serata rovinata. E poco dopo è stato girato il video, indifendibile e dal contenuto discriminatorio. «Ci vergogniamo, non ci sono altre parole - dicono -, ma non lo abbiamo girato davanti a quel ragazzo, non abbiamo rivolto quelle parole direttamente a nessuno. Eravamo ormai lontane, di fronte all'ingresso di un altro locale. E non capiamo come quel giovane, che non conosciamo, e al quale comunque abbiamo già chiesto scusa, si sia sentito chiamato direttamente in causa». Difficile ovviamente non collegare i due episodi, come fatto da chi ha condiviso e commentato il filmato sul web, denunciando il caso.
POSTATO PER SBAGLIO
Il filmato delle tre amiche, i loro insulti, le frasi razziste, sono finiti sul web la mattina successiva. «Era un video privato, che doveva rimanere nel mio telefonino ma che è finito su Instagram per sbaglio - si giustifica la ragazza sul cui profilo è stato caricato il video -. Infatti è stato condiviso solo il giorno dopo alle 11.30 del mattino, quando mi sono svegliata. Si è attivato il wifi e si è caricato automaticamente - si giustifica -: io non l'avrei mai fatto, non volevo farlo. E infatti appena me ne sono accorta l'ho tolto». Nel frattempo però la registrazione era stata salvata, condivisa e diffusa ovunque oltre che commentata dal giovane che si è sentito direttamente chiamato in causa.
LE MINACCE
Sul web si è scatenata una vera e propria campagna d'odio nei confronti delle tre amiche, bersagliate da insulti e, in alcuni casi, da minacce. «Ci stanno scrivendo da tutta Italia.
Accettiamo le critiche, perchè sono state parole dette a caso, ma gravi - spiegano -, ma questa violenza nei nostri confronti è inaccettabile. Chiamateci stupide, ma non razziste. Abbiamo amici di colore, frequentiamo ambienti multiculturali e multietnici. È stato uno scivolone, ma alcuni commenti violenti e minacciosi nei nostri confronti sono parimenti condannabili. Ci dispiace essere passate per delle sbruffone, ma non meritiamo di essere bollate come delle razziste».

Ultimo aggiornamento: 2 Settembre, 10:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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