«Siamo state leggere e stupide, abbiamo sbagliato. Quelle del video non siamo noi, eravamo su di giri e arrabbiate, ma ora vogliamo chiedere scusa a chi si è sentito giustamente offeso: non vogliamo passare per razziste, perchè non lo siamo affatto e non è così che siamo state cresciute». Il passo indietro d'obbligo sembra sincero. Il video in cui appaiono i volti delle 3 trevigiane, girato a Jesolo, e in cui tra improperi e bestemmie si lasciano andare a frasi razziste nei confronti di un ragazzo straniero, ha fatto il giro del web. «Pezzi di m..., negro, prendi il barcone e torna a Lampedusa» ripetono le tre amiche trevigiane nel filmato, postato sulle stories di Instagram da una di loro, rimosso dopo mezz'ora ma nel frattempo salvato, condiviso su Twitter e diventato virale, scatenando centinaia di commenti indignati su quanto accaduto.
Le parole delle tre ragazze, nel giro di poche ore, sono diventate un caso nazionale. «Il nostro errore è stato grave - ammettono due di loro, che hanno voluto chiarire l'intera vicenda - e non a caso abbiamo già presentato le nostre scuse al ragazzo, che si è sentito chiamato in causa. Ma non ce l'avevamo direttamente con lui». Secondo una prima versione le tre amiche, dopo la serata passata discoteca a Jesolo, avevano chiesto al ragazzo una sigaretta. Lui aveva detto che non ne aveva e loro lo avevano insultato, filmandosi. «Ma non è andata così - ricostruiscono le due giovani -. In discoteca ci dovevamo ancora entrare. Stavamo bevendo una birra nel piazzale davanti all'ingresso, al di là della strada, e due addetti della discoteca (tra i quali c'era il giovane trevigiano) ci hanno allontanate dicendo che non potevamo stare lì con la bottiglia. Ci siamo spostate in un posteggio vicino, ma neanche lì andava bene, e ci hanno detto di buttare la birra in un cestino, come se pensassero che l'avremmo gettata a terra. Poco dopo ci siamo messe in fila per entrare nel locale». Ma lì è scattata la ripicca. «Uno di loro ha detto al buttafuori: Queste qui falle aspettare mezz'ora, perchè devono imparare l'educazione. A quel punto abbiamo deciso di andarcene da un'altra parte». Di sicuro, a quel punto, le tre amiche erano arrabbiate per la serata rovinata. E poco dopo è stato girato il video, indifendibile e dal contenuto discriminatorio. «Ci vergogniamo, non ci sono altre parole - dicono -, ma non lo abbiamo girato davanti a quel ragazzo, non abbiamo rivolto quelle parole direttamente a nessuno. Eravamo ormai lontane, di fronte all'ingresso di un altro locale. E non capiamo come quel giovane, che non conosciamo, e al quale comunque abbiamo già chiesto scusa, si sia sentito chiamato direttamente in causa». Difficile ovviamente non collegare i due episodi, come fatto da chi ha condiviso e commentato il filmato sul web, denunciando il caso.
POSTATO PER SBAGLIO
Il filmato delle tre amiche, i loro insulti, le frasi razziste, sono finiti sul web la mattina successiva. «Era un video privato, che doveva rimanere nel mio telefonino ma che è finito su Instagram per sbaglio - si giustifica la ragazza sul cui profilo è stato caricato il video -. Infatti è stato condiviso solo il giorno dopo alle 11.30 del mattino, quando mi sono svegliata. Si è attivato il wifi e si è caricato automaticamente - si giustifica -: io non l'avrei mai fatto, non volevo farlo. E infatti appena me ne sono accorta l'ho tolto». Nel frattempo però la registrazione era stata salvata, condivisa e diffusa ovunque oltre che commentata dal giovane che si è sentito direttamente chiamato in causa.
LE MINACCE
Sul web si è scatenata una vera e propria campagna d'odio nei confronti delle tre amiche, bersagliate da insulti e, in alcuni casi, da minacce. «Ci stanno scrivendo da tutta Italia.