ODERZO - Tre rapine in centro a Oderzo, nel giro di una decina di giorni.
L’INCUBO
È S.P. a raccontare quei minuti da incubo lunedì sera, alle 20. «Avevo lasciato la mia Fiat 500 in via Battisti, come faccio da 15 anni. Quando sono uscita dal lavoro mi sono diretta all’auto, ho aperto la portiera e un uomo, extracomunitario dall’apparente età di 40 anni, si è infilato dal lato passeggero. Ho sentito il suo respiro pesante e ho avuto paura che volesse violentarmi» racconta la donna, che ora vive nel terrore. Tanto da ricorrere allo psicologo e da aver bisogno di calmanti per dormire la notte. Lei che si descrive come una fifona, ha invece trovato la forza di reagire. Ha urlato chiedendo aiuto. Tanto che una signora, dal balcone di un condominio che dà sulla via, ha chiesto aiuto a sua volta. Frazioni di secondi. L’uomo esce dall’auto con le due borse della 50enne: una con l’incasso della giornata. L’altra contenente documenti di lavoro. Lei reagisce, afferra le borse, ma l’aggressore è più forte. A quel punto un’auto si accosta, motore acceso ma fari spenti.
LA REAZIONE
L’aggressore si infila dentro. «Avevano il finestrino aperto per metà. Non so cosa ho pensato di fare, ma mi sono buttata dentro all’abitacolo, mezzo busto dentro e le gambe che penzolavano fuori. Mi hanno trascinato per un po’. Mentre io graffiavo il volto di uno dei due. Gli ho impiantato le unghie addosso, tanto da rompermele. Ma poi rischiavo di finire stritolata sotto le ruote e mi sono buttata fuori». Piena di lividi è stata trasportata in ospedale, mentre i carabinieri hanno avviato le ricerche. «Ho la spina dorsale spostata, dolori lancinanti e sono così spaventata che non vivo più. Trovate i colpevoli».
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