Dipendente di un kebab senza Green pass: sanzionato dai carabinieri si dà fuoco, è gravissimo

Sabato 5 Febbraio 2022 di Annalisa Fregonese
Il kebab
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ODERZO - Choc in piazza Castello dove ieri sera si è dato fuoco N.F., 38 anni, di origini pachistane, che lavora al kekab di via Roma. L'uomo non aveva il Green pass.

Per questo dopo un controllo era stato multato e non poteva lavorare. E ieri, verso le 19 era stato sottoposto a un nuovo controllo da parte dei carabinieri. La pattuglia stava già ripartendo quando N.F., si è rovesciato addosso del liquido altamente infiammabile, forse alcool. Trasformandosi in una torcia umana. Dal kebab sotto gli occhi esterrefatti degli altri negozianti e dei passanti, ha percorso barcollando una cinquantina di metri da via Roma a piazza Castello. Per crollare a terra un po' prima del negozio di parrucchieri, subito soccorso da Paolo Forner ed Andrea Marchesin e dagli stessi carabinieri. L'ambulanza è giunta nel giro di qualche minuto. L'uomo è molto grave, con ustioni su gran parte del corpo. Per l'aggravvarsi delle sue condizioni, il pakistano è stato trasportato dall'Oderzo al centro Grandi Ustionati di Verona. Le fiamme gli hanno completamente divorato i vestiti; quando è stato soccorso parlava.


I SOCCORRITORI

E' ancora sconvolto Paolo Forner, titolare della storica pasticceria. «Ho sentito urla provenire dalla strada racconta gridavano al fuoco. Così ho afferrato il nostro estintore e sono corso fuori. Non capivo cosa fosse, vedevo solo fiamme. La nostra commessa gli ha gettato addosso uno zerbino, qualcun altro un tappeto. Io azionavo l'estintore. E' arrivato Andrea Marchesin, del ristorante Quattro Corone, aveva il secchio del ghiaccio e glielo ha rovesciato addosso. Ho saputo poi che si tratta dell'uomo del kebab. La scena che mi si è presentata era terribile. Le fiamme gli avevano completamente divorato i vestiti. Non si reggeva in piedi. E' stato terrificante». «Sono entrati alcuni clienti gridando che c'era del fuoco dice Martina Marchesin che insieme al fratello Andrea ha il ristorante Quattro Corone mio fratello ha preso il secchio del ghiaccio ed è corso fuori velocissimo. Sono andata con lui, abbiamo soccorso quel poveretto». Intanto una giovane cliente delle Quattro Corone ha chiamato il 118. «Nessuno si immaginava neppure lontanamente un fatto del genere» è scossa Marisa Forner del Cavolo Giallo, locale a pochi metri dal kebab. «Sentivo le urla ma non capivo. Ho poi visto il fuoco, pensavo fosse stata un'auto ad incendiarsi, temevo che le fiamme si propagassero ad altri veicoli parcheggiati. Siamo usciti tutti in strada, mio fratello Paolo senza indugi correndo è andato avanti con l'estintore. Ho capito che si trattava di un uomo, non riesco a capacitarmi di una cosa del genere. Siamo esterrefatti».


LO SGOMENTO

Da alcune voci raccolte sul posto, pare che l'esercente poco prima si fosse lamentato con un cliente di una condanna ingiusta. «Siamo sgomenti» a parlare è Alessandro Feltrin della storica osteria da Capeotin. Locale che è proprio a fianco del kebab. «Lo conosco da diversi anni e per questo sono ancora più sottosopra prosegue Feltrin -. E' stata una scena agghiacciante. A dire la verità qualche giorno fa con me si era espresso con un Basta, la faccio finita. Stamattina, quando gli ortolani sono andati a consegnargli le verdure, ha ripetuto: «La farò finita». Ovvio che a frasi del genere non ci si dà peso, chi va mai a pensare un gesto simile». N.F. circa un anno fa era stato vittima di una rapina da parte di tre soggetti indiani che gli avevano strappato una collana, a lui molto cara. Il kebab è molto frequentato dai giovanissimi. Ieri sera c'erano diversi gruppetti davanti al locale, ragazzini incuriositi ed increduli di quanto accaduto. Intorno alle 20 sono giunti i cugini di N.F. Che hanno provveduto a spegnere i fornelli e quant'altro in funzione e a chiudere a chiave il locale.

Ultimo aggiornamento: 7 Febbraio, 13:06 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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